lunedì 10 settembre 2018

VISIONI DAL MONDO


Niente pioggia, nessuna allerta rossa o arancione, nessun temporale improvviso ha disturbato la quinta edizione del Festival della Comunicazione di Camogli dal 6 al 9 settembre. Importante, dato che tutto o quasi si svolge all’aperto o sotto tensostrutture con l’esclusione di qualche incontro 
                  nel Teatro Sociale. Come la Lectio Magistralis di Renzo Piano del primo giorno, sul recupero urbano alla luce della tragedia di Ponte Morandi o le Linee Rosse di Federico Rampini dell’ultimo giorno, geopolitica sulle trasformazioni del mondo e sul senso dei confini. Tema del festival, apertissimo come al solito, Visioni. Che significa cosa succederà ma anche cosa è successo. Dall’economia alla storia, dalla letteratura al cinema. Con una speciale attenzione al peso sempre più determinante del web.  Dai vari dibattiti è nato anche un progetto che potrebbe portare Camogli a diventare una smart city, per quel che riguarda l’informazione, le infrastrutture , il territorio. A giudicare dal successo della manifestazione e dalla folla oceanica (si parla di 35 mila presenze) in coda ordinata, parecchio prima dell’inizio degli incontri più ambiti, e comunque sempre attenta, Camogli sembra sulla buona strada. Novità di quest’anno la colazione con l’autore, cappuccio e brioche nell’ormai storico Bar Auriga in Via Garibaldi, la via pedonale che costeggia il mare. Dallo scrittore al divulgatore scientifico, dallo psicoterapeuta al direttore dell’Ente Parco di Portofino. Nuova anche la lettura dei giornali dal festival con i commenti, ironici e semiseri, di giornalisti, attori, personaggi. Vari i laboratori per i giovani e giovanissimi dai 5 ai 19 anni. Da quello sulla robotica, il mare e l’esplorazione dei poli, in collaborazione con il CNR di Genova,a quello tenuto da Piergiorgio Odifreddi, matematico e saggista, dal divertente titolo Lasciate che i pargoli vengano alla matematica.  Molto seguito e toccante il film 1938 Diversi direttamente dalla Mostra del cinema di Venezia. Con la regia di Giorgio Treves, spezzoni di film luce, testimonianze di sopravvissuti, interviste a storici e politologi, racconta  delle leggi razziali e del fascismo. Con il monito-messaggio “Il fascismo può ancora tornare. Il nostro dovere è smascherarlo” di Umberto Eco, tra gli  ideatori del Festival. Purtroppo di attualità in questo momento.   



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