mercoledì 19 settembre 2018

CHE BELLO STARE TRA I QUADRI


…ma anche tra le righe, i rombi, le geometrie. Le stampe geometriche sembrano essere uno dei temi clou di questo  primo giorno di sfilate milanesi.  Più che di quadri è giusto parlare di finestrati su fondo bianco per gli scamiciati, gli chemisier, gli abiti con alta cintura in vita di Maryling.  Ricordano certe foto di dive o di eleganti signore degli anni '40. Sofisticati, ma freschi con cenni di blu, rosso e giallo (a sinistra). Le righe e i quadri, che richiamano il Secessionismo viennese, sono da sempre nel cuore e nelle corde del viennese Athur Arbesser, che questa volta prende ispirazione anche dalle sculture di Fausto Melotti, tra razionalismo e metafisica. Ed ecco in passerella capi classici come il trench, l’abito diritto o la gonna plissé rivisti in questa chiave.  E’ il gioco delle sfumature e dei riverberi materici quello  che caratterizza la collezione di Alberto Zambelli che punta al bianco ottico in una varietà di materiali, dal cotone al latex, dal chiffon di seta al pizzo per forme  a uovo, a tunica, a kimono. Ai piedi le modelle portano sandali o stivaletti  con suola su doppio cubo (in alto a destra). Al di fuori degli schemi e quindi in controtendenza Byblos. Lo stilista Manuel Facchini sceglie come punto di partenza il Burning Man evento hippie del 1986 nel deserto del Nevada. Nessuna costrizione, nessun vincolo. Ma esplosione di frange, applicazioni, effetto metallo, volumi oversize. Le modelle con occhi azzurri e capelli neri sembrano la materializzazione di Lisbeth Salander della Trilogia Millennium. Le fantasie ipercolorate di La Double J (in alto a sinistra,  collezione creata dalla giornalista americana Jennifer Jane Martin arrivano su tavolini e sedie, in collaborazione con Kartell. Disegni geometrici anche per le stampe su seta, viscosa, seersucker per il viaggio nel mondo di Carlotta Canepa. Sostenitrice di una moda rispettosa dell’ambiente, la giovane stilista-imprenditrice è stata selezionata dalla Camera della moda Italiana tra i brand emergenti più interessanti.  Giulia Marani riprende i temi portanti del marchio creato dal padre Angelo, dall’animalier ai fiori, agli inserti di pitone e li attualizza accostandoli in un patchwork contemporaneo, per una collezione assolutamente trasversale per la signora, come per la ragazza, dalla mattina alla sera.

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