mercoledì 26 settembre 2018

FIERE DI ESSERLO




Un comico un po’ di anni fa, non  da comico, sosteneva che le fiere nell’era di Internet non avevano più senso. Un’ennesima occasione, per sentirsi falso profeta, il successo di White e Super, a Milano in via Tortona, dal 21 al 24 settembre. Nel primo salone 562 marchi di cui 187 stranieri, 27 mila visitatori, circa il 5% in più dell’anno scorso.                           Bastava entrare o  semplicemente sbirciare negli stand per rendersi conto che non c’era solo curiosità. La presenza a White per le piccole e medie aziende di moda,l’80% in Italia, è un modo per farsi conoscere. Ed è utilissimo ai buyers che si trovano  una selezione, difficile da organizzare. Si fanno affari, si annusano le              tendenze, si vede quello che succede negli altri Paesi, si capisce dove va o dove vuole andare il mercato. In una cornice variegata. Dai saloni ampi del Superstudio, alle vecchie fabbriche nell’Opificio, allietati dal suono del pianoforte. Dalle stanze dell’hotel Nhow, agli spazi austeri dell’ex Ansaldo, con l’appendice degli studios. Dove gli espositori hanno a disposizione camere da studente. E poi la palazzina di Archiproducts con due pop-up store sulla strada aperti al pubblico, uno di Fiorucci con la rivisitazione delle  felpe e delle T-shirt con gli angeli e l’altro  di A.F.Vandevorst, coppia creativa di Anversa, con foto di performance ( in alto), maglie e un’installazione un po’inquietante, come nel loro stile. A fianco una selezione della moda olandese in collaborazione con Modefabriek di Amsterdam. Al piano di sopra sette brand dal Belgio, d’avanguardia e di qualità: scarpe, abiti in tessuti esclusivi (al centro Marylène Madou), lingerie, gioielli, maglie, collezioni che utilizzano materiali riciclati e organici.
Gli stranieri sono stati 1200, circa il 20% del totale a Super, il salone della moda donna di Pitti Immagine , da questa edizione al Padiglione Visconti. Si sente l’estate  e dominano le tinte forti. Quindi costumi, borse da spiaggia, infradito. Con qualche stand a sorpresa come The Nice Fleet, di Parigi nonostante il nome, con colorati braccioli e salvagenti (in basso). O L10Trading, azienda di Brescia che produce, seleziona e distribuisce accessori high tech per la persona e la casa. Un po’ trascurati gli espositori sul soppalco, peccato perché l’argentino Chain con  gli abiti in materiali sostenibili valeva la visita. La sostenibilità è stato anche il punto forte della fiera The One Milano. Un messaggio che continua fino al 28 settembre nelle vetrine di Palazzo Matteotti.

Nessun commento:

Posta un commento