Anche se siamo alla quinta edizione del Fashion Film Festival, fondato e diretto da
Constanza Cavalli Etro (a Milano dal 20 al 25 settembre), qualcuno potrebbe
ancora pensare che l’advertising sia
l’elemento prevalente. Si sbaglia. Certo i committenti dei corti sono per la
maggior parte brand del settore. Ma il commerciale è secondario e soprattutto non
c’è niente della frivolezza della
moda, a meno che si voglia considerare frivolo una tendenza al bello,
all’attenzione ai dettagli, alla luce, ai colori, alle inquadrature. Non è un
caso che la giuria che seleziona i 200 film in concorso per il premio, peraltro
già passati da una prima selezione tra gli 800 inviati da 50 Paesi del mondo,
sia composta da art director e collaboratori di prestigiose riviste, ma anche
da curatori d’arte e fotografi di fama internazionale. La caratteristica di
questa edizione poi punta soprattutto sul presente, su quello che sta
succedendo, al contrario dei festival passati che parlavano di futuro, di surreale, eccetera.I film
selezionati sono quelli che interpretano la realtà quotidiana nel modo più innovativo. Cosa difficile
e che richiede una grande sensibilità, oltre che un notevole spirito di osservazione. Tra i temi principali
quello della diversità e dell’identità. Fuori concorso la serie Elle che indaga sulle figure femminili
e il Green, con il documentario Riverblue diretto da David McIlvride e
Roger Williams. Molto coraggioso, racconta il processo produttivo dei capi
d’abbigliamento, che in certi Paesi è una delle maggiori cause d’ inquinamento
dei fiumi . Dietro, l’intento di responsabilizzare
sull’argomento per ritrovare un futuro sostenibile. Ad aprire il festival il 20
settembre un documentario sulla vita di Alexander Mc Queen. Tra i film, i
divertenti corti di Wim Wenders per Jil
Sander (nella foto in alto un momento di Paternoster
con spunti da versione Terzo millennio del vaudeville).
O il quadretto di giovani del regista nigeriano Dafe Oboro per il brand, sempre
nigeriano, Mowalola Studio(in basso). Interessante e ironico anche il film manifesto con sei
giovani registi italiani che intorno a un tavolo stabiliscono le regole del
fashion film perfetto (al centro). Le proiezioni sono dal 21 al 24 settembre all’Anteo
Palazzo del Cinema di Via Milazzo. L’ingresso è gratuito, fino a esaurimento
posti. La premiazione, invece a inviti, è
il 25 al Teatro dell’Arte.
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