La Fashion week milanese non è ancora iniziata ufficialmente
ma c’è fermento da giorni. Un là l’ha dato
Vogue for Milano, l’ex,o meglio quel che resta della Vogue’s Fashion night. Niente
folle oceaniche di ragazzine impazzite, niente strade impossibili da varcare
per la calca. Perfino in Via Montenapoleone, chiusa al traffico, i negozi erano vuoti con
porte spalancate, file di commessi in attesa e catering intonso in bella mostra.
Nessun vip ma sfuocate comparse, difficili da individuare per chi non fosse un
lettore accanito di stampa gossip. Qualcuno è riuscito ad avere seguito, più
con la forza del prodotto che con
sbandierati party. Come Roberto De Wan in Via Manzoni che ha proposto le borse
in Desert Love, pellame morbido ma
resistentissimo, lavorato in Italia con
tannini estratti dalle piante del deserto (foto in basso). A far da cornice le più recenti
opere su carta di Roberto De Wan, alcune delle quali saranno al Wop art di
Lugano. Paladini in Via Verri ha ammaliato con la sua sofisticata collezione di
intimo. Piccola folla in Via Solferino per l’apertura del primo monomarca Save
The duck, i piumini al 100% animal free. Coerente con lo spirito del brand il
negozio è realizzato con materiali riciclati e riciclabili al 50%. Domenica si
è aperto l’86esimo Micam, la fiera della Calzatura a Rho, che chiude il 19. Con
1396 espositori di cui 618 stranieri, l’ edizione è dedicata all’invidia.
Momento clou lo spettacolo Envy the heel all’inaugurazione,
un assaggio di Kinky Boots il musical
di successo che a novembre sarà al Teatro Nuovo, con il patrocinio di Micam.
Racconta di un giovane produttore di scarpe e le sue alterne vicende fra
stivaletti e drag queen. In contemporanea con il Mipel, Salone della
pelletteria alla sua 114esima edizione. Nel cortile dell’Oratorio della Passione
in Piazza Sant’Ambrogio ieri ha sfilato Unique Edition di Roberto Musso. Freschi
bain de soleil, ampie gonne pantalone, giacchine destrutturate in colori tenui e con tagli innovativi.
Garbatamente accessoriati con orecchini e collane di Giulia Colussi. Un defilé da haute couture parisienne è
stato il commento di molti del pubblico. Curiel ha sfilato con la sua
collezione, appunto di alta moda per l’inverno, nel magnifico giardino di Casa
degli Atellani, al suono dei walzer più trascinanti. In sintonia con i riferimenti
al preziosismo di Klimt, ai colori alla Egon Schiele, alle geometrie che fanno
pensare alle architetture di Otto Wagner. Pizzi, giochi di plissé soleil,
decorazioni con microscopiche paillettes,velluto, chiffon. Il tutto per un’eleganza
che sorprende, ma mai sopra le righe (foto in alto e al centro).
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