lunedì 17 settembre 2018

CECI... EST UN GENIE

Dopo tutte le esposizioni che ci sono state nel mondo di René Magritte è difficile trovare un punto di vista inedito con cui proporne una nuova. E’ quello che hanno pensato Xavier Canonne e Julie Waseige,  curatori di Magritte. La ligne de vie, al MASI, Museo d’arte della Svizzera italiana di Lugano, dal 16 settembre al 6 gennaio 2019. Ed è proprio La ligne de Vie, titolo di una conferenza che l’artista tenne nel 1938 ad Anversa, che è diventato lo spunto da cui sono partiti per una lettura della sua opera inedita. In quell’incontro pubblico, tra i suoi rarissimi, Magritte raccontò del 
proprio lavoro e del suo sviluppo, della poetica, dell’influenza e  del rapporto con altri artisti, come De Chirico, Max Ernst e anche i futuristi italiani. La mostra riporta il percorso e lo continua fino all’ultima opera, la scultura La Gioconda, tratta dall’ omonimo dipinto, realizzata nel 1967, anno della morte. Questo itinerario creativo, non necessariamente in forma cronologica, si divide in sette sezioni. Dall’astrattismo agli inizi del surrealismo e del metafisico. Dal periodo parigino dal 1927 al 1930, quando Magritte si unisce ai surrealisti francesi,  a quello in cui cerca delle affinità elettive tra gli oggetti, la scarpa e il piede, l’uovo e la gabbia, il naso e la pipa. Ed è anche il momento dei manifesti pubblicitari per sigarette, liquori, caramelle, sciroppi. Quindi c’è la fase definita Renoir in cui adotta uno stile molto vicino agli impressionisti. Segue quella che lui chiama la période vache, con colori violenti e allusioni al fauvismo. L’ultima sezione è dedicata ai capolavori più noti. Per evidenziare il rapporto e l’ispirazione ad altri artisti, in mostra anche opere di Morandi, Carrà, Balla, De Chirico, Boccioni, Ernst, Sironi. Oltre a una novantina di dipinti prestati dai più importanti musei e collezioni private del mondo,  documenti, fotografie, filmati, le famose bottiglie  con le nuvole e appunto La Gioconda in bronzo, collocata davanti alla vetrata  con  straordinaria vista sul lago. Notevole il catalogo  edito da Skira, redatto da Xavier Canonne, Julie Waseige e Guido Comis, curatore del MASI. Come la mostra, appassiona, entusiasma e aiuta a rivelare aspetti sconosciuti e interessanti del genio Magritte (foto di Giovanna Dal Magro).

1 commento:

  1. Grazie Luisa che con l'eleganza della tua penna ci fai viaggiare accanto a te...

    RispondiElimina