lunedì 22 agosto 2022

NEL CUORE, NELL' ANIMA

Chi batteva il tempo con le mani o con i piedi, chi faceva la ola in studiata sincronia. Qualcuno accennava qualche passo di danza. I più cantavano con testo e intonazione quasi perfetta. Un entusiasmo da ventenni per un pubblico in cui il capello grigio era la caratteristica dominante. 

 



A scatenare ricordi ed emozioni, la sera del 20 agosto, nel molo sotto la chiesa di Camogli, chiamato Rivo Giorgio, e nella vicina spiaggia le voci, le chitarre, la batteria, la tastiera, il basso di Tony Mione, Giuliano De Leonardis, Roberto De Vincentis e Marco Di Marco della band Equipe 84-la storia. In una sequenza, ben studiata e ben interpretata, dei migliori e più coinvolgenti pezzi dai Sessanta ai Settanta, oltre che dell’Equipe, dei gruppi (allora chiamati complessi) di quegli anni. Dai Nomadi ai Camaleonti con applauditissimi flash di Dalla e Battisti. Insomma una ricetta Amarcord di fronte alla quale impossibile restare indifferenti. Complice una scenografia irripetibile, come sottolineato più volte dalla band: la baia di Camogli in una delle sue migliori serate. Seguito ideale per la premiazione della 7° edizione del concorso letterario Note raccontate, promosso dall’Associazione E-20 Iniziative Culturali con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Camogli. In gara racconti brevi di ogni genere, sul tema di una canzone, Nel cuore, nell’anima, di Battisti, ma cantata appunto dall’Equipe 84. Primo premiato Bruno Bianco con Il silenzio dell’anima operina commuovente, senza alcuna retorica. Secondo premiato Alberto Arecchi con Avevamo trent’anni, storia d’impegno sociale. Terza premiata Francesca Sala con Un posto bellissimo, dialogo tra la protagonista e il suo uomo negli ultimi momenti di vita. 


 

giovedì 18 agosto 2022

IL MISTERO CORRE SUL FILO

Sono apparsi una mattina. Il giorno prima non c’era niente ed eccoli grandi, impossibile non vederli. Eppure perfettamente inseriti nel contesto, tanto da avere l'impressione che fossero sempre stati lì. 




Il primo su un’anta aperta della porta, installata durante la pandemia, per chiudere di notte l’accesso allo scalo Chiappa di Pieve Ligure. Non immediatamente evidente.  Pochi passi dopo le scale, eccone un secondo, sul portone che chiude la rimessa dell’equipaggiamento nautico della grande villa, ora disabitata. Infine un terzo, sul muro di sostegno del paranco per le barche di un’altra villa. Quest’ultimo visibile solo tuffandosi in mare o salendo sulle terrazze belvedere, dove c’è una panchina con la tavola da surf come seduta e un irriverente disegno omaggio allo scalo sulla base. Riproduce una tartaruga marina che sembra prendere il volo per poi immergersi nell’acqua, iperrealistica, nonostante i colori improbabili. In linea con quelli della maxi-medusa sul portone della rimessa. E del cavalluccio marino sull’anta della porta, sovradimensionato certo, ma così perfetto da sembrare frutto di un ingrandimento di foto. In basso a destra, su tutti e tre i dipinti, una firma: @tho-b.n  Nessun riferimento, nessun richiamo. Solo l’indirizzo riportato su una piastra metallica all’inizio del caruggio per lo scalo. Nessuno conosce il o i writer, nessuno delle poche case vicine li ha visti in azione. Tutto è avvenuto di notte, neanche a luna piena. Normale domandarsi come siano riusciti a lavorare, soprattutto sul muro del paranco. Su internet qualche foto dei loro lavori, ma niente più. Il mistero corre sul filo. Del mare.

domenica 14 agosto 2022

AL PLENILUNIO LETTURE SULLA LUNA

Alle sei del pomeriggio di ieri erano già in molti al baretto tra le rocce per assicurarsi un posto, o meglio una sedia per lo spettacolo delle 21,15. Alle otto e mezza era quasi impossibile riuscire a trovare un spazio sulla roccia di fronte o per i meno agili sui sedili di cemento all’imbocco dello scalo, con la possibilità di sentire ma non di vedere. Il terzo e ultimo spettacolo dell’Art Festival Scali a mare di Pieve Ligure, ha attratto davvero un grande pubblico.



Anche se dei tre è quello che è ha avuto come teatro lo Scalo Torre, sicuramente il più vasto. Perfetta anche la serata, con una leggera brezza, cielo sereno con un’ammiccante e collaborativa luna quasi piena e nessuna stella, distraente soprattutto se cadente. Alla faccia della notte di S.Lorenzo, passata solo da tre giorni. Sul palcoscenico, sfondo mare, David Riondino e Dario Vergassola in Astolfo sulla luna e altri viaggi fantastici nei poemi cavallereschi, progetto e regia di Sergio Maifredi creatore e direttore artistico dell’Art Festival, con la produzione del Teatro Pubblico Ligure. Dopo una micro presentazione delle autorità locali e di Maifredi, senza un minuto di ritardo, lo spettacolo ha preso il via. Dopo qualche battuta di riscaldamento in pieno stile Vergassola, con qualche cenno garbato ai coccodrilli, tra cui inevitabile un ricordo di Piero Angela, Riondino ha incominciato la lettura dei grandi classici. Concentrandosi particolarmente su Ariosto e la follia amorosa e lunare di Orlando. Continue le interferenze, ovviamente volute e progettate, di Vergassola. Volte a portare sul piano di un "diplomato dell’istituto tecnico" l’alto livello culturale del partner. Alcune molto divertenti e perfette per non rischiare la noia di una lettura ben fatta ma quasi dottorale, altre un po’ qualunquiste e banali. Seguite non tutte da risate e applausi. Brillante e chiaramente improvvisato il congedo con un programmatico e spiritoso rifiuto del bis. Un buono spettacolo, certo, ma dove le interferenze, giuste idealmente per la riuscita sul piano della comicità, in alcuni momenti risultavano un filo inopportune, togliendo spazio e valore alle parole di entrambi gli artisti.

mercoledì 10 agosto 2022

LA MATEMATICA E' UN'OPINIONE

Anzi più che un’opinione è o, meglio, viene da un’emozione. E’ quello che emerge da un metodo per l’insegnamento della matematica nelle scuole primarie. “Tutto parte dall’associazione Il Limone lunare (www.illimonelunare.it)e dal mio incontro con la docente Francesca Traverso” spiega Federica Terminiello, insegnante di materie scientifiche nella scuola elementare Don Gallo nel centro storico di Genova. L’associazione, referente regionale del Centro di sviluppo creativo Danilo Dolci, si basa su una forma maieutica di gruppo. 
Si parte da una domanda e da questa si fanno scaturire intuizioni e pensieri. 

“Il ruolo del docente è individuare la prima domanda, continua Terminiello, perché dall’ascolto del gruppo emergono altre domande e soprattutto approfondimenti”. I gruppi sono misti, con interventi di persone di differenti esperienze, età, eccetera.  Dal fisico allo scolaro. Nascono così linguaggi svariati che si contaminano tra loro. “E’ straordinario come bambini di neanche sei anni riescano a creare connessioni originali. Proprio perché partono da punti di vista diversi dagli adulti. Non chiediamo mai il perché delle loro scelte, ma piuttosto il perché delle opzioni scartate”. Nasce così una socialità nel gruppo, perché con la maieutica s’impara a valutare gli altri e i loro talenti. La matematica in questo modo diventa sperimentazione, è legata al gioco, al movimento del corpo, alla natura. 


Non è più quell'entità astratta e intimidente, con regole fisse impossibili da cambiare. Sulle quali è inutile discutere o confrontarsi. Ma utilizza il linguaggio delle emozioni. Diventa un modo per collegare il cervello all’apprendimento. “Che la matematica sia legata all’emozione lo racconta il fatto  che i grandi matematici erano asiatici, per cui il numero aveva un significato particolare, le formule un valore formale e anche estetico”. La matematica è così gioco e creatività. Sorge spontanea una domanda, prammatica e forse troppo pratica: Come è possibile valutare il lavoro di un alunno? La risposta di Federica Terminiello è chiara, illuminante. Utilizza le parole del mitico maestro Alberto Manzi di Non è mai troppo tardi “Il bambino fa quel che può, quel che non può, non fa”.






venerdì 5 agosto 2022

CAPRI C'EST FINI?

A Capri finirà il 4 settembre, ma quasi certamente continuerà in un altro luogo. Si tratta del progetto Librairie Ephémère di Louis Vuitton che dall’8 luglio, sulla piazzetta di Capri, propone alcune delle sue circa 90 pubblicazioni sul tema del viaggio, uscite negli ultimi vent'anni. Dalle City Guide con tutti i preziosi indirizzi delle grandi capitali ai Travel Book, carnet de voyage di noti illustratori, ai Fashion Eye con gli scatti di moda e costume dei più grandi fotografi in giro per il mondo. 




In questa occasione c’è anche un’edizione speciale dedicata all’isola, con dieci cartoline illustrate tratte dal Travel Book Mediterranean Sea e una serie di indirizzi da non perdere di locali, ristoranti, siti speciali, ma anche l’elenco dei film legati all’isola, la musica, curiosità varie, eccetera. Il tutto in uno scrigno azzurro mare. E come poteva essere altrimenti? In omaggio a chi acquista una delle edizioni Vuitton. La scelta di Capri per la pop up edicola è la quinta della Maison e la terza italiana. Il progetto, infatti, è partito dai bouquinistes parigini della Rive Gauche di Saint Germain, per passare all’animatissimo West Bund di Shanghai, prima di approdare in Italia. Con il debutto a Venezia, in aprile, dove sono state recuperate storiche edicole grazie anche al contributo di Vuitton e poi il proseguimento, a giugno, in Piazza San Babila a Milano, durante la Design Week e il Fuorisalone del mobile. Ovviamente i libri sono in vendita anche nei negozi Louis Vuitton.