L’artigianalità e il saper fare italiano sono sempre
più evidenti in questa fashion week. Fa doppiamente dispiacere quindi che un
importante quotidiano americano polemizzi sulle irregolarità dei lavoratori del
settore, tra l’altro utilizzando dati non attuali.Quello che si vede non può che essere il
frutto di una vera passione. Di chi da Bulgari inserisce fra le
scaglie di pitone minuscole catene per dare lucentezza a una borsa(al centro). O ne riveste un’altra
in coccodrillo con una vernice d’oro 24 carati o ancora caratterizza una terza con un fulmine
disegnato con specchi. Come non si può
restare incantati di fronte alle scarpe di Mario Valentino nei colori enfatici
della pop art. Sette i tipi di tacchi compresi due di diverse misure in plexiglas per i
tronchetti (in alto). Professionalità significa anche prendere lezione da un grande maestro dell’alta moda
per proporre un prêt-à-porter
che ne rispetti lo stile, ma inquadrato nella contemporaneità e nella quotidianità.
Così la collezione Angelo d’oro di
Capucci disegnata da Milena Laquale. Giochi
di plissé, corolle di volants ma con la possibilità di togliere l’eccesso in
certe situazioni. Così come i capi basici(il trench, il pantalone, lo spencer femminile e il blazer più maschile)
rivisti in un taffetà tecnico non stropicciabile e proposto per la
viaggiatrice in una bustina. Accurate lavorazioni, ricami, intarsi da Etro che
festeggia i 50 anni, con la mostra Generation Paisley, al Mudec di Milano dal 23 settembre al 14 ottobre. Veronica Etro
ricostruisce in passerella un viaggio dalla California al Giappone, dove gli
incroci sono continui. Anche Antonio Marras punta alle contaminazioni e le
sovrapposizioni ma i tessuti sono più rigidi, le stampe più quiete. L’animalier
accostato allo chiffon ricamato prende una patina vintage. Quasi in
controtendenza alla voglia di colore la collezione di Dondup tutta in bianco e
nero. I capi sono una femminilizzazione dei pezzi tipici del guardaroba
maschile. Il tuxedo diventa bomber, la camicia miniabito, strass e perline
ingentiliscono il jeans. Tutte le scarpe, invece, sono all’insegna del colore
da Alexandre Birman, stilista e imprenditore brasiliano che ha aperto a Milano il primo show room europeo dopo dieci anni di successo in Usa. Dal semplice infradito alle sneakers, dalla
ciabatta (in basso) al mocassino, al sandalo gioiello .
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