venerdì 28 febbraio 2025

CREATIVITA' E TEMI RICORRENTI

Se si vuole individuare un capo molto presente alla Fashion Week di Milano, quello è il cappotto con cintura. In tutte le declinazioni, dal trench, anche con controspalline, al cappotto-vestaglia morbido, declinato in tutte le varianti di materiali, colori, dettagli. Anche in pelliccia. Così da Simonetta Ravizza che lo propone in vari pellami, trattati per essere morbidi, avvolgenti, lontani dalla vecchia pelliccia strutturata. E lo ribadisce anche nella divertente presentazione con le modelle-dive. Vistosi orecchini d'oro, spessi occhiali neri, e poi turbante-asciugamano, ciabatte di spugna e pelliccia-accappatoio. “La creatività è il motore della collezione”, spiega Simonetta Ravizza che porta avanti una vera trasformazione nel mondo della pelliccia. 

 





In svariati colori il cappotto vestaglia di Eleventy in una collezione all’insegna del "quiet luxury"(foto al centro). Dove il giubbotto è in una lana mix di ben cinque capre diverse.  Il pantalone di pelle ha le pinces, la gonna in demin ricami floreali. Fili di lurex illuminano il pull a trecce. Interessanti i cappotti e le giacche con doppia apertura. Tra i colori il mosto e il rosato. Il cappotto vestaglia è tra i protagonisti da Hanita, in alternativa ai cappotti jacquard o a quelli in crepe Viscosa da portare con le camicie di pizzo. Immancabile il tailleur con paillettes. Perfino da Sarawong, che mixa stampe  orientali con raffinati giochi di volants e drappeggi sartoriali, c’è il cappotto con cintura.  Quando la moda è arte . Domani e dopodomani sarà aperta al pubblico la Biblioteca Braidense della Pinacoteca di Brera, con la collezione Giada (foto al centro).  Molto di più di una cornice, ma uno spettacolo  dove gli abiti disegnati da Gabriele Colangelo sono in perfetta armonia. Nei colori nero, grigio, beige, limone e bianco, hanno tagli asimmetrici e il motivo dell’iris che diventa un fil rouge. Si può parlare di essenzialità nel lusso? Giuseppe Zanotti  lo fa con una collezione a due facce dove l’oro, gli strass, i pellami preziosi ci sono, ma tutto è dosato. Da una parte i sandali e le decolleté con tacco squadrato in oro, che non supera mai i 5 centimetri, la punta affusolata, l’incontro di camoscio
, pitone e un flash di rosso. Dall’altro il sandalo con tacco a stiletto e motivo di serpente dorato, la decolleté con cavigliera di strass, i cuissard con tacco 9. Santoni festeggia i 50 anni con la capsule Meraviglia, vera meraviglia di lavorazioni con costruzioni senza cuciture e speciali  tecniche di coloritura a mano. Sulla suola lo stemma con i tre elementi: ago, filo e un albero, richiamo alla natura e ai suoi colori. AGL guarda allo stile rock anni 80 e ne rielabora i capisaldi in una capsule creata con il duo creativo dell’attrice Kirsten Dunst e dell’illustratrice Jessica Herschko. Ecco lo stivaletto maculato con piercing, la ballerina in pitone con grande rosa, lo scarponcino con borchie, lo stivale morbido da indossare capovolto sotto il ginocchio, abbassato o piegato fino alla caviglia.




giovedì 27 febbraio 2025

L'ARTIGIANATO CI SALVERA'

Considerando la Fashion Week di Milano si ha ragione di credere che l’artigianato sia uno dei modi più brillanti per superare la crisi della moda. Gli esempi non mancano. Valextra, da sempre sostenitrice di questa linea di pensiero, non a caso ha creato a Rho (raggiungibile da Milano in metropolitana) un laboratorio dove la produzione va dal disegno all’oggetto finito. Tra le novità la grande borsa in suede o quella in vitello con profili che sembrano in vernice, in realtà è la stessa pelle verniciata, testimonianza di perfetta lavorazione. O la nuova linea a cui collaborano artigiani di tutto il mondo. Da Iside, la piccola borsa pezzo unico con paillettes lavorata in India, alle borse con intrecci di tessuto, creazioni di un’artigiana sarda (foto sotto). 





Anche Borsalino è un fedele delle lavorazioni artigianali. Questa volta propone il tema della rigenerazione con una collezione che guarda al passato, ma con evidenti elementi contemporanei. Per questo sceglie come location un appartamento con tutti i confort più attuali, ma con tappeti, divani e mobili che parlano di tempi addietro. I colori e le speciali fantasie d’arredo si ritrovano nelle cinte del classico Borsalino. Tra le novità il feltro con fodera colorata coordinata, oppure con la cinta in denim. Oltre alla nuova micro-collezione di occhiali in acetato e il profumo, sia per lui che per lei. Da Redemption il direttore artistico Gabriele Moratti, per i dieci anni del brand, inventa una collezione “perché una donna si senta una rockstar”. Senza eccessi, ma con capi donanti e capaci di illuminare la scena. Abiti lunghi con corpini strizzati e giochi di drappeggi, ma anche completi, giubbotto-pantaloni, aderenti in ecopelle. Tutto bianco e nero con dettagli couture. Un guardaroba completo da Mantù dove ogni capo ha una sua identità precisa e nello stesso tempo può essere indossato in diversi momenti della giornata. Dai cappotti, con colli speciali che possono sostituire la sciarpa, agli abiti in chiffon anche con decorazioni di strass, ma da indossare pure la mattina. Tutto è apparentemente normale, eppure tutto è unico “per essere unica a seconda di cosa indossi”. Questo il messaggio (3 foto al centro) . Lavorazioni importanti e grande ricerca nei tessuti, con un occhio alla sostenibilità da Zona 20 che colloca alcuni modelli su un'impalcatura (vedi foto al centro). Interessante il completo in denim con lavorazioni jacquard, la gonna classica sempre in denim o la princesse con elemento della gonna plissé soleil. Molti i capi genderless.  L’arte della lavorazione del cuoio e l’innovazione del design si fondono negli stivaletti e nelle bebé di Premiata , marchio nato nel 1885. La contaminazione tra arte e moda è completa da Anteprima. Si parla di "arte da indossare" per la maglieria che si caratterizza  con le figure enigmatiche, tra l’umano e il fiabesco, di Izumi Kato, artista giapponese classe 1969. “Si può avere dell’arte che si rivaluta nel tempo” dice la stilista Izumi Ogino . Nuovi i pull in mohair con fili di rafia da accostare ai pantaloni cargo o ai corti bomber trapuntati. Ricerca negli accessori, dai mocassini in camoscio e velluto in colori inediti alle borse con paillettes.
  



 

mercoledì 26 febbraio 2025

CORNICI E COLORI

Per la moda la cornice è importante, ben dispone il pubblico. Con riserve però. Oggi, per esempio, ha aperto la seconda giornata della Milano Fashion Week la sfilata di Luisa Beccaria. Indirizzo scelto Casa Cipriani, l’imponente palazzo all’angolo di Corso Venezia e Via Palestro. Pubblico intorno ai tavoli delle sale all’ultimo piano o sulla terrazza, ben riscaldata dalle stufe tipiche dei dehors milanesi. Difficile non distrarsi dagli abiti di fronte a uno dei migliori skyline della città: davanti il verde intenso dei Giardini Pubblici con il Museo di Storia Naturale, sulla sinistra le nuove architetture del Centro direzionale, Bosco Verticale compreso, in linea diretta la svettante Torre Rasini, audace progetto di Giò Ponti ed Emilio Lancia. Tanto più che le modelle camminano lente dati gli abiti in prevalenza da sera, alcuni con strascico. Forte la tentazione di spostare l’occhio dall’azzurro tipico della stilista a quello inframezzato di grigio del cielo.Una collezione comunque notevole, dove sartorialità e cura dei dettagli vanno di pari passo con eleganza di tessuti e stampati. Sete e chiffon, con flash: di velluto per il completo pantaloni, di tweed per la giacca, di maglieria da sovrapporre all’abito di seta, per una serata cosy chic. 





Tutta un’altra storia (di colori) da Khrisjoy, marchio giovane che s’ispira a Milano e veste donne “che rivendicano la loro personalità”. Appunto con colori pop, volumi couture, giochi di grafica, motivi di fiocchi (foto in alto). Importanti, ma diversi i colori di Gianluca Capannolo, marrone, blu, burgundy i principali. As usual la collezione, omaggio ad Anouk Aimée e al suo personaggio nel mitico film Un uomo e una donna, è studiata per essere perfetta addosso, pur nei tagli inconsueti. Vedi la varietà di colli negli abiti. Strepitoso l’abito rivestito di piume vere colorate che formano rettangoli (foto al centro). Il colore non è una novità da Alabama Muse. La stilista Alice Gentilucci, per anni redattrice di moda a Vogue Italia, fa rivivere lo spirito dei servizi fotografici nella sua presentazione ambientata da un parrucchiere. Le modelle indossano ovviamente pellicce “in morbido pelo che simula il manto animale” (plastica riciclata prodotta in Giappone e lavorata da veri pellicciai, interamente in Italia) con  diverse forme e colori, dal maculato al visone tinta naturale, alla mongolia(?) rosa shocking. In mano hanno una copia di Vogue aperta sulle pagine del servizio ispiratore del loro look. Lo "speciale" film s’intitola Girls! E’ possibile rievocare un libro, o meglio una fiaba, attraverso una piccola collezione di abiti? Chichi Meroni per L'Arabesque dice di sì ed ecco il fiocco come la rosa che il Petit Prince si stringe al petto, la gonna con la stampa a campo di rose o marrone come il manto della volpe che il piccolo protagonista incontra.  
 

martedì 25 febbraio 2025

RIVEDIAMOLI

Da una prima impressione in questa Fashion Week milanese l’attenzione è spesso rivolta a trovare qualcosa di particolare ma non troppo connotato e sufficientemente identificativo, per cui si va a ripescare nelle collezioni del passato. Si punta sui capi iconici, rivisitandoli in diversi modi. 




C’è chi li impreziosisce sviluppandoli in nuovi tessuti. Come Sealup, per esempio, che rivede il parka in baby camel e il peacock, con àncora sul polso, in doppio cashmere. Notevole il cappotto con interno-fodera in seta plissé soleil. Sempre per insistere sulla tradizione, la collezione è in bianco o in blu. Malloni, per i suoi 25 anni, non solo trae ispirazione dai pezzi d’archivio ma crea con questi  un’installazione fatta sia di capi sui manichini, sia di capi decomposti (foto in alto). Tra i pezziforti il cappotto in pelle effetto vintage e le gonne o i pantaloni in tessuto plissé da accostare a sorpresa con il bomber in pelle. Le gemelle Sara e Tania Testa, meglio conosciute come Le Twins, il loro brand, insistono  sui giochi di luce e trasparenze. Così pizzo e paillettes sono in prima fila. Le paillettes sono sui bomber, illuminano il cappotto spigato. Lo sportivissimo trench ha un coprispalla con bordo di pizzo da sovrapporre . Location della  presentazione il raffinato negozio di ottica Oonconventional, ideale per mostrare i nuovi occhiali Lolò, dei cat-eye in acetato rivestiti di paillettes. Un omaggio a Leonor Fini, artista e musa ispiratrice. Non a caso Lolò era il suo nomignolo da bambina e anche il nome del suo gatto preferito.  Per il debutto a Milano della prima collezione autunno-inverno Emporio Sirenuse sceglie la Nilufar Gallery (foto al centro). Una collezione-dimostrazione della perfetta armonia tra pantaloni e gilet in tweed o severi spencer di lana scura e gonne o abiti dai ricami a mano, tutti made in Italy. Rielaborazioni creative anche nel mondo degli accessori. De Marquet inventa nuovi colori come l’arancione o il rétro blu.  Sul modello  Signature crea la "double flap", la borsa sulla borsa. Introduce la vernice, la stampa cocco e la pelle metallizzata. Per borse  destinate a diventare protagoniste di qualsiasi outfit. Rodo, come sempre, invita un artista a presentare le proprie opere con la collezione. Questa stagione è la volta di Julie Wilkinson, italiana attualmente residente a Oslo, con i suoi straordinari fiori di carta. Che in qualche modo ricordano i fiocchi di seta, filo conduttore della collezione. Sia su décolleté, sandali, stivaletti, sia su borse, clutch e pochette. E’una femme fatale che veste anche i pesanti tweed la nuova donna Alberta Ferretti, disegnata da Lorenzo Serafini (foto in basso).



lunedì 24 febbraio 2025

SI APRE IL SIPARIO

L’inizio ufficiale della Fashion Week milanese è domani, ma già oggi si sono viste presentazioni e sfilate delle collezioni per la donna del prossimo autunno-inverno.  Una conferma della voglia di smuovere una situazione pericolosamente ferma. Nuovi nomi e nuove location, che vanno ad aggiungersi alle classiche.  Come la Sala delle Colonne del Museo della Scienza e della Tecnica che oggi ha ospitato ben quattro sfilate. 




Ad aprire la kermesse Martino Midali, che anche questa stagione ha mandato in passerella, oltre alle modelle, donne normali (fisicamente). Ma impegnate nel sociale, nelle scienze, nell’arte o con vite particolari. “Donne  che rappresentano l’essenza del concetto di empowerment femminile”. Un modo per farle conoscere e sostenerle,  ma anche per mostrare come la moda Midali possa vestire donne di fisici ed età diverse, e tutte in maniera donante e femminile. Qualche esempio? La tuta e i completi giacca-pantalone in seta dorata, i cappotti stretti in vita, un gradevole verde bosco o un burgundy ormi diventato un classico (foto in alto). Colori particolari e accostamenti insoliti caratterizzano la collezione di Maryling.  Che siano di capi in abbinamento oppure un riquadro effetto pied-de-poule nel cappotto o la stampa futurista dell’abito. Ricorrente lo stivale da cavallerizza (foto al centro). Gli anni 90 rivivono sulla passerella di Fracomina, riveduti e aggiornati anche da un’evidente interstagionalità e dal gusto del contrasto. Che vede il completo in denim o il jeans impreziosito da strass accostato alla blusa nude look, ma anche l’eco-montone in un verde chiarissimo, assolutamente estivo. Ricomparsa a sorpresa del camouflage e dei camperos (foto in basso). Molto applaudito l’Oriental Fashion Show. Da vedere l’incontro di preziosi capi, che risentono della tradizione, con uno chic occidentale e contemporaneo . Così la lunga gonna aderente impreziosita di strass o gli spolverini in velluto nero con bordi in brillanti di Sheikha Tufool bint Abdullah bin Ahmed bin Bakhit Al Shanfari, designer di Yoland, del sultanato dell’Oman. Così i caban trapuntati in seta a disegni ipercolorati o la mantella in velluto nero con ricami giocosi di Gowher Pirkulyyeva Gouvernet, designer di Gowher Gouvernet del Turkmenistan, con studi di moda a Parigi e a S.Pietroburgo. Grande attesa per la sfilata di Gucci di domani, da settimane oggetto di gossip per l’addio forzato del direttore artistico Sabato De Sarno.

mercoledì 19 febbraio 2025

IMPROVVISAMENTE IN SCENA

E’ proprio vero che Paolo Rossi non solo non si smentisce mai, ma  supera se stesso di spettacolo in spettacolo. Per quella comicità che mette insieme un "politically scorrect" a riflessioni intriganti e mai scontate sul sociale e una cultura non solo teatrale. Ne è un ottimo esempio Da questa sera si recita a soggetto! da ieri al 23 febbraio al Teatro Menotti di Milano. Con ideazione e regia sua e drammaturgia insieme a Carlo G.Gabardini


Pirandello c’entra, ma come anticipa quel "Da" iniziale e quel punto esclamativo finale del titolo non è una riedizione della sua opera teatrale. Davvero lo spettacolo è basato sull’improvvisazione, come conferma anche quel “con la partecipazione del pubblico” inserito nella locandina, dopo i nomi degli attori. Esiste un canovaccio che coinvolge Pirandello con cui Paolo Rossi ora dialoga, in cui ora s’immedesima, sempre sul filo della biografia dello scrittore, ma soprattutto della terza opera della sua trilogia. Il sipario è già aperto quando il pubblico entra in sala e Paolo Rossi è sul palcoscenico che parla con gli attori. Svariati i riferimenti all’attualità anche più vicina e quotidiana, dalle allusioni al ridicolo di personaggi e situazioni politiche,  all’ossessione dello spid e delle password.   Ogni tanto si aprono dei "quadretti" particolari in cui viene coinvolto il pubblico, come Pirandello nel cabaret di Berlino, interpretato da un giovane scelto a casa tra le poltrone e dalla bravissima Caterina Gabanella, nella parte della cantante-entraineuse stile Dietrich. O ancora l’incontro con le figlie, dove Rossi è Pirandello e le tre figlie sono del pubblico. Partecipatissimo  il ballo a metà spettacolo, che ha coinvolto l’intero teatro. Il ritmo è incalzante, senza momenti di  fermo e questo  nonostante le due ore e mezza di durata. Un successo  più che travolgente  continuato, dopo gli applausi, con il pubblico a ballare sul palco insieme agli attori.   

sabato 15 febbraio 2025

UN NIENTE PIENO DI IDEE

Non ha pretese di voler dire qualcosa e di lanciare messaggi e lo  dichiara anche. Ma quella di Walter Leonardi non è falsa modestia, per accaparrarsi il favore del pubblico.  Lo dice con convinzione, non ne fa un proclama. E questo spiega perché il suo spettacolo prende, intriga e convince. E’ un monologo dal titolo Quella volta che mia zia fece scappare Matteotti, in prima nazionale al Teatro della Cooperativa di Milano fino al 23 febbraio. Il testo, così come la regia sono suoi, questa con l’assistenza di Luisa Bigiarini e anche le musiche originali, in collaborazione con Tommaso Ferrarese e Flavio Pirini.  



E’ un racconto dove la vena comica c’è, ma non è preponderante. Si concentra soprattutto sul mettersi in discussione in modo divertente. Come dice nella presentazione è uno spettacolo dove "non c’è niente", "senza eroi", "senza draghi da sconfiggere" e "senza neanche una tesi, una fine e un inizio". In realtà c’è la vita normale con dietro molte cose. Solo sul palcoscenico, Leonardi racconta la sua vita e soprattutto quella della sua famiglia, della zia Ida, della mamma Arnalda, del papà Ennio Enrico, della sorella "Dio", perché andata giovanissima in viaggio studio a Londra. Vite normali che s’ intersecano con determinanti pagine di storia. Da Matteotti al caso Moro, da Pasolini alla caduta del Muro, fino al G8 di Genova. Nessuna pretesa di darne una lettura personale, ma la grande capacità di fare rientrare i fatti in una quotidianità famigliare, descritta in modo brillante. Senza minimamente togliere valore o sminuirne l’importanza . Confermata da quel finale “Viva l’Italia antifascista”, perfettamente inserito, che in questo modo perde qualsiasi barlume di retorica.  Notevoli, quasi installazioni d’arte, i video del sipario e del seguente cambiamento di scena e quello del treno.  Molto apprezzato,  dopo gli applausi, il ringraziamento di ieri sera al pubblico per averlo seguito nonostante S.Valentino e il Festival di Sanremo. Tutto detto con humour.

venerdì 14 febbraio 2025

QUANDO LA MOSTRA E' UN SITE SPECIFIC

Una mostra può essere un site specific, nel senso di qualcosa costruito per il luogo? Viene da chiederselo alla mostra Ernst Ludwig Kirchner e gli artisti del gruppo Rot-Blau, in quelle sale del MASI Museo d’arte della Svizzera Italiana di Lugano che si chiudono con una vetrata dalla vista davvero a 360° gradi su lago e montagne intorno. Esposte svariate opere che ritraggono il mondo alpino, perfette quindi per il contesto. 




 

Risalgono al periodo che l’artista tedesco visse in Svizzera dal 1917, prima a Davos, dove c’è un museo a lui dedicato, poi nel Canton Ticino.  Qui nel Canton Ticino, o meglio nel Mendrisiotto, dà il via a una delle più interessanti esperienze artistiche della Svizzera. Ispirati da Kirchner giovani artisti fondano insieme a lui il gruppo espressionista Rot-Blau. Nelle loro opere e in particolare in quelle di Kirchner, in mostra al MASI fino al 23 marzo, la montagna è in primo piano, anche se vista attraverso un espressionismo inizialmente radicale poi sempre più astratto. C’è la cima del Tinzehorn illuminata dalla luna, la salita sull’alpe del bestiame,  ma anche la cucina all’interno dello chalet, dove il pittore abitò, con la finestra da cui si intravvede il Tinzehorn (foto al centro). C’è il burrone impervio ma anche la vita quotidiana dei contadini. Tutto con colori forti che accentuano le geometrie. La mostra continua con le opere degli artisti del gruppo, fino a proseguire con Sentimento e osservazione. Arte in Ticino 1850-1950 che raccoglie parti significative delle collezioni  del MASI e di altre in prestito  che raccontano le tappe fondamentali della arti visive nel Ticino. Dall’ Espressionismo, la Nuova Oggettività, il Realismo Magico, passando attraverso RealismoImpressionismo e Post Impressionismo, fino al primo Simbolismo (Nella foto in basso Ragazza malata di Anita Rée, pittrice tedesca del Post Impressionismo, allieva di Fernand Léger).



giovedì 13 febbraio 2025

LE LUCI DELLA LUNA

Si può parlare di arte e di artisti del Duemila o, meglio ancora, del Terzo Millennio? Il pensiero va immediatamente alle installazioni video, alla realtà aumentata, alle performance virtuali. Le opere di Louisa Gagliardi non rientrano in questo genere, eppure sono l’espressione più autentica di una nuova arte visiva. Non lo si capisce subito entrando nel salone del MASI Museo d’arte della Svizzera italiana di Lugano dove la mostra Louisa Gagliardi. Many Moons è aperta al pubblico dal 16 febbraio al 20 luglio. Ma basta avvicinarsi agli enormi quadri e leggerne titolo e soprattutto caratteristiche tecniche per rendersene conto.  

                        




Le opere dell’artista sono il risultato di un lungo procedimento. Gagliardi parte da un disegno al computer, elaborato quindi digitalmente, che poi stampa sul vinile dei dipinti.  Quindi su questo vinile, teso su un telaio, apporta i dettagli, trattati, come dice la curatrice della mostra Francesca Benini, "in modo maniacale", ovviamente nel senso più positivo del termine . Con rifiniture di vernice, gel, glitter, anche smalto per le unghie, per dare lucentezza, per esempio, agli occhi di certi personaggi. Scene apparentemente normali e quotidiane, se osservate meglio, diventano surreali.  Come Green Room (foto al centro) con l’immagine  di una sala dove uomini e donne giovani distesi su divani hanno l’aria accigliata e annoiata e non comunicano tra loro. A guardarli bene sono figure mostruose, parte dei divani stessi. E anche i due cani sul retro, entrambi tenuti al guinzaglio da invisibili padroni, compaiono da una finestra sul giardino, e invece sono dipinti, inseriti nel dipinto. C’è una stanza, dove i visitatori entrano, dove tutto è un trompe-l’oeil, dalle figure in piedi sulle pareti, che forse aspettano qualcuno, alle poltrone dove qualcuno ha dimenticato una camicia, un orologio, delle monetine (foto in basso). Anche qui c’è un cane. Svariate le immagini con gli uccelli, come molti i riferimenti a una natura spesso matrigna, o in conflitto con una civiltà che la mortifica,  come nel caso di Swamped dove un’auto sta per essere sommersa dall’acqua con intorno gli aironi. Interessante, nella stanza dei "Grandi Dormienti", i riferimenti nelle posizioni all’arte classica,  che svelano la preparazione culturale di Gagliardi, ricevuta fin da bambina (foto in alto). Come ha detto la curatrice, nei suoi quadri viene voglia di entrare, per quelle emozioni e quelle riflessioni che suscitano. Ben studiate le parole Many Moons del titolo. Solo apparentemente di fantasia, in realtà raccontano  i mille significati che ci sono dietro a ciascuna opera, il rapporto con la natura, quell’atmosfera tra il misterioso e il quotidiano-famigliare e  il richiamo alla luce della luna. E anche a quella dello schermo, da cui tutto nasce.  



giovedì 6 febbraio 2025

ANIMAL HOUSE

E' sempre più allineato con le manifestazioni "a soggetto umano" Quattrozampe in fiera l’8 e il 9 febbraio al padiglione 3 di Fiera Roma. Ci saranno tutte le proposte per vestire, nutrire, far giocare, istruire, eccetera, cani e gatti. Ma ci sarà anche un’area influencer, figura ormai immancabile in qualsiasi situazione. Interagiranno con il pubblico, ognuno secondo il proprio stile. Dall’influencer-cavallerizzo che racconterà dello speciale rapporto con il suo cavallo al trainer che aiuta gli umani ad avere relazioni profonde con i cani. A Selene che diverte con le avventure dell’inseparabile e insaziabile Brando. A chi fa parlare in prima persona la bulla-bulldog che si diverte a maltrattare i clienti del bistrot della sua umana. 



Sempre in linea con ormai tutte le fiere si parlerà di sostenibilità, anzi sarà uno dei temi centrali. Dai prodotti eco-compatibili alle confezioni di pet food in materiale riciclato, ai prodotti per la pulizia della casa che rispettano la salute del cane, fino ai teli speciali su cui i cani "artisti" potranno dipingere senza creare pasticci. Ci sarà uno spazio per i bambini dove impareranno a sentirsi a proprio agio in presenza di animali, a capirli e a rispettarli. Presenti, come tutti gli anni, esperti educatori cinofili che insegneranno come comportarsi con il proprio cane, come ottenere l’obbedienza, come farlo camminare al guinzaglio. Ci sarà una piscina dove gli operatori del SICS, Scuola italiana cani da salvataggio, aiuteranno l’avvicinamento e il supporto in acqua dei cani senza “zampa marina”. Immancabili le esibizioni di Dog agility e Freestyle in acqua. Sono previsti Dog talks dove si parlerà soprattutto del cane in viaggio. Ci saranno gli allevatori che mostreranno i pregi delle loro razze, ma anche le associazioni a supporto delle adozioni "consapevoli", fortunatamente in aumento. E sempre più attente a non permettere le adozioni di “cani di moda”, destinate a durare pochissimo, o a quelle di comodo. Vedi pandemia, quando i canili sono stati svuotati da chi voleva un quattrozampe per poter uscire.  Certo ci sarà l’area Pet-à-porter, con inutili cappottini personalizzati. La personalizzazione è inutile, ma i cappotti servono per i cani piccoli a pelo corto e gli impermeabili ancora di più per evitare l’asciugatura e soprattutto la scrollatura, capace di inondare i tappeti di casa. Persino le tanto vituperate scarpe per cani, in certe situazioni, sono utili. Quando c’è ghiaccio per le strade, per proteggerli dai tagli sulle zampe.

mercoledì 5 febbraio 2025

S.VALENTINO COLPISCE ANCORA

Il bombardamento di proposte "sanvalentinesche" è ossessivo e  disturbante. Per certi aspetti supera quello natalizio. Ma la sua finalità commerciale, in questo momento da tenere d’occhio, lo giustifica. Non è comprensibile o comunque è fastidioso "l’anti-S.Valentino", cioè le proposte di cosa fare, dove andare, cosa mangiare, cosa regalare (a chi poi?) per i single. Fa parte di quel conformismo dell’anticonformismo, così diffuso da avere perso significato. Ma tornando al S.Valentino “classico“ nella marea di festeggiamenti possibili, se i regali (In genere di colore rosso, dalle calze alla borsa, dalla maglia al rubino. Non si è ancora arrivati al gatto rosso, forse perché non è di un rosso convincente) non sembrano idee geniali, invece la proposta di qualcosa da fare in coppia può avere senso. Anche perché spesso sono soluzioni particolari, solo per quel giorno. 





Come il Click day sul Monte Bianco, cioè un aperitivo ben accessoriato da gustare  su una funivia che va a 3466 metri d’altezza davanti alla montagna.In una cabina speciale con un romantico tavolo, ovviamente per due. Il costo del pacchetto è di euro zero per chi è riuscito a collegarsi per primo il 3 febbraio alle 12 (in alto). Non c’è una gara per aggiudicarsele, e quindi hanno un costo, le proposte viennesi. Se il corso di walzer a diversi livelli, nei saloni scenografici delle scuole più prestigiose (al centro) nel 200° anniversario di Strauss, possono essere più impegnative, è invece per tutti, eccetto per chi soffre di vertigini, il Waggon for 2, sulla ruota del Prater. Cioè una cena gourmet in una cabina con raffinate decorazioni e vista super sulla città. Obbligatorio il passaggio nella vicina strada con semaforo per coppia. O ancora una notte in una super roulotte nel parco dell’Hotel Daniel. Sparsi per tutta Europa, gli hotel “insoliti” dei pacchetti Boscolo Gift. Dall’antica torre medioevale al mulino restaurato, dalla bolla a un iglooo a 3mila metri. O una delle molte “camere con vista”. Una vista dal 57° piano in una piscina infinity-edge la offre il Four Seasons Hotel nel cuore di Philadelphia, guarda caso a pochi passi dal Love Park. Per chi si vuole limitare a una cena e celebrare dolcemente l’amore, il Café Bistrot dell’Arabesque a Milano ha in programma menu con sapori stagionali e a conclusione una Bavarese al cioccolato fondente profumato all’arancio, frolla e crumble al cacao. A forma di cuore. Ça va sans dire.