lunedì 24 febbraio 2025

SI APRE IL SIPARIO

L’inizio ufficiale della Fashion Week milanese è domani, ma già oggi si sono viste presentazioni e sfilate delle collezioni per la donna del prossimo autunno-inverno.  Una conferma della voglia di smuovere una situazione pericolosamente ferma. Nuovi nomi e nuove location, che vanno ad aggiungersi alle classiche.  Come la Sala delle Colonne del Museo della Scienza e della Tecnica che oggi ha ospitato ben quattro sfilate. 




Ad aprire la kermesse Martino Midali, che anche questa stagione ha mandato in passerella, oltre alle modelle, donne normali (fisicamente). Ma impegnate nel sociale, nelle scienze, nell’arte o con vite particolari. “Donne  che rappresentano l’essenza del concetto di empowerment femminile”. Un modo per farle conoscere e sostenerle,  ma anche per mostrare come la moda Midali possa vestire donne di fisici ed età diverse, e tutte in maniera donante e femminile. Qualche esempio? La tuta e i completi giacca-pantalone in seta dorata, i cappotti stretti in vita, un gradevole verde bosco o un burgundy ormi diventato un classico (foto in alto). Colori particolari e accostamenti insoliti caratterizzano la collezione di Maryling.  Che siano di capi in abbinamento oppure un riquadro effetto pied-de-poule nel cappotto o la stampa futurista dell’abito. Ricorrente lo stivale da cavallerizza (foto al centro). Gli anni 90 rivivono sulla passerella di Fracomina, riveduti e aggiornati anche da un’evidente interstagionalità e dal gusto del contrasto. Che vede il completo in denim o il jeans impreziosito da strass accostato alla blusa nude look, ma anche l’eco-montone in un verde chiarissimo, assolutamente estivo. Ricomparsa a sorpresa del camouflage e dei camperos (foto in basso). Molto applaudito l’Oriental Fashion Show. Da vedere l’incontro di preziosi capi, che risentono della tradizione, con uno chic occidentale e contemporaneo . Così la lunga gonna aderente impreziosita di strass o gli spolverini in velluto nero con bordi in brillanti di Sheikha Tufool bint Abdullah bin Ahmed bin Bakhit Al Shanfari, designer di Yoland, del sultanato dell’Oman. Così i caban trapuntati in seta a disegni ipercolorati o la mantella in velluto nero con ricami giocosi di Gowher Pirkulyyeva Gouvernet, designer di Gowher Gouvernet del Turkmenistan, con studi di moda a Parigi e a S.Pietroburgo. Grande attesa per la sfilata di Gucci di domani, da settimane oggetto di gossip per l’addio forzato del direttore artistico Sabato De Sarno.

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