domenica 6 novembre 2016

UOMINI E NO


Non è mai facile proporre uno spettacolo in un ambiente ridotto. Specie se ci sono più personaggi e si deve creare un’ambientazione. Per questo è apprezzabile la regia di Luisa Gay per Andres, di cui è anche autrice, allo Spazio Di Là di Milano, da venerdì a questa sera. E lo è doppiamente perché lo spazio sembra scelto per i movimenti di scena, tanto che non si riesce a immaginare come potrebbero essere in un altro 









contesto.Il momento clou 
è il finale quando sulle gradinate in legno, dove normalmente siede il pubblico, camminano lenti, poi sempre più veloci i sette interpreti. Ma non è questo che rende interessante lo spettacolo. La storia è quella degli uomini, andres appunto, che hanno combattuto la guerra di Troia. Attraverso monologhi, tre attori Jacopo Veronese(a sinistra), Federico Coi e Claudio Gay(a destra) tratteggiano il profilo di nove protagonisti. Da Agamennone ad Achille, da Odisseo ad Aiace. Privati del ruolo di guerrieri tirano le fila di quello che hanno passato. Svelano gelosie, invidie, paure, dubbi ridicoli, contraddizioni, passioni, sentimenti che li rendono  veri e contemporanei, come  ribadiscono gli abiti che portano e qualche accessorio. Dal bicchiere di Martini per Sinone alla canottiera di Aiace, alla pipa di Idomeneo. Le donne invece non sono reali, sono dei simboli. A cominciare dalla bella Elena, statuaria nel suo peplo rosso. Sono di un altro mondo e parlano anche un'altra lingua. Il greco Elena, il persiano la vecchia Ecuba, il francese Andromaca, forse per una citazione di Racine, l’albanese Cassandra. I loro ruoli sono stati fondamentali nel conflitto , ma ora non sono niente. Solo Cassandra fa paura ad Agamennone per le sue profezie ed Elena è ancora nel cuore di Menelao, pronto a riprenderla con sé.

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