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Grace Kelly e Kelly Hermès |
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Lovy bag Trussardi |
Prima
esisteva solo la Kelly dedicata a una principessa, poi sono arrivate le altre,
in omaggio ad attrici, cantanti, first lady. Alcune non prendono il nome della
celebrata, ma chi l'ha disegnata sostiene di essersi ispirato a lei.
Sono sempre di più, nascono come funghi. Sembra che nessuna celebrity possa ritenersi tale se non ne ha una con il
suo nome. Molte borse quando escono hanno una risonanza incredibile. La vera
donna non può farne a meno. E poi improvvisamente con la stessa velocità con
cui avevano trionfato scompaiono dalla scena. Le più fortunate resistono in
forma di pessime imitazioni sui tappeti
dei vu cumprà. Comunque la borsa è
uno dei pezzi del guardaroba più considerato attualmente. Questo
nonostante le donne di potere, dalle cancelliere alle ministre, dalle first
lady alle direttore di magazine internazionali ostentano il non portare borse. A conferma che per loro
basta uno sguardo o un tocco di smartphone per avere subito quello che le donne comuni si affannano
a cercare nei reconditi spazi della loro borsa. Inesistente per decenni sulle
passerelle, da qualche anno la borsa è la regina della foto-dettaglio da
sfilata. Tutti ormai la contemplano in
collezione. E non è solo il marchio di abbigliamento per completare il look, o
lo scarpaio per ampliare i suoi orizzonti. La vogliono il tessutaio e il
mobiliere, il cappellaio e il fabbricante di penne, il gioielliere e
l'orologiaio, l'azienda di cravatte e quella di profumi. Basta un piccolo
elemento personalizzante del brand per giustificare il nuovo prodotto. Oppure
un anniversario aziendale o un qualche compleanno, anche poco universale. Vedi
i novanta anni delle martingale dei cappotti, piuttosto che i cinquanta dei
coprisedili d'auto o ancora i trenta dei cagnolini da lunotto
posteriore. Quale il segreto del suo successo? Il suo essere democratica e
politicamente corretta. La stessa borsa può accessoriare la casalinga di
Voghera di 80 kg x 1 metro e 60 e la chirurga di Bologna di 40 kg x 1 metro e 70.
O ancora la diciottenne di Catania e la bisnonna di Abbiate Guazzone.
Ovviamente con identico potere d'acquisto. Elemento però trascurabile,
considerati i molti falsi in circolazione e la caratteristica della borsa di
essere un'idea regalo.
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