mercoledì 27 maggio 2015

UN TRAM CHE SI CHIAMA…


…non desiderio, ma ricordo. Ed è il tram del ricordo  quello che ha messo in scena a Milano l’Ente del Turismo Sloveno. Per rievocare, a distanza di cent’anni, l’inizio delle battaglie sul fiume Isonzo, che hanno coinvolto italiani e sloveni. Assolutamente  senza retorica, anzi con spunti di garbato quanto  rispettoso humour.  Tutto si è svolto nel giro di un’ora su uno dei                 vecchi tram milanesi, trasformato in una stanza del Museo di Caporetto. In alto, dove normalmente ci sono le pubblicità, sono state inserite foto dei luoghi della guerra, con esaurienti didascalie.   Alla partenza, come all’arrivo,  una coppia di ballerini di rara bravura, dato l’esiguo spazio del tram dove si è esibita,  ha inscenato il momento degli addii.   Durante il viaggio per le vie del centro storico una cantante, accompagnata da un suonatore di fisarmonica e un  chitarrista, ha interpretato,  davvero con sentimento, vecchie canzoni . Solo qualche breve interruzione per spiegare come  il teatro di guerra sia diventato una piacevole meta per   tour nel verde e gastronomici. A raccontarcelo gestori di trattorie, proprietari di cantine, responsabili dell’ente del turismo, vestiti come i soldati di allora e le crocerossine. Si è così scoperto come si può fare un pasto completo passando da un locale all’altro, per assaporare le diverse specialità locali . E all’arrivo in Piazza Fontana se ne è avuto un assaggio. In un bivacco improvvisato, fra mortaretti effetto spari , a disposizione per gli ospiti un tipico, squisito, piatto povero  a base di patate, pancetta e ricotta, accompagnato  da un ottimo Ribolla.
  

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