lunedì 18 maggio 2015

ANDY WARHOL SUL COMO'



Certamente uno spazio museale ben congegnato e attraente  valorizza le opere esposte. O meglio un bel museo si visita con piacere, anche se le collezioni che ospita non sono di particolare interesse. Il museo di Arte Contemporanea  Villa Croce a Genova, ricavato in una villa con uno splendido parco  che domina il porto, fa parte sicuramente di quel genere di musei che bastano a loro stessi. Nel caso della mostra in corso, fino al 5 luglio, dal titolo incuriosente e ironico Andy Warhol sul comò c’è molto di più della cornice. Le settante opere esposte,  firmate dai nomi più prestigiosi dell’arte contemporanea, provengono dalla collezione privata  di Rosetta Barabino e non sono mai state presentate al pubblico. Ma non solo, l’allestimento restituisce all'ambiente la sua funzione di casa. La curatrice Ilaria Bonacossa ha voluto in questo modo  dimostrare  come  l’arte contemporanea  possa diventare ispirazione quotidiana per immaginare il futuro.  Le opere sono distribuite sui due piani della villa e per le scale con la logica di un arredo  e con pezzi di design (Molteni, Schiffini, Vitra, Davide Groppi). Nella serra a pian terreno  ci sono le luci fluorescenti di Dan Flavin, la passatoia in rame di Carl Andre, la colonna azzurra, come un vaso di fiori, di Ettore Spalletti. Lungo lo scalone , come lampade ci sono le scritte di  Bruce Nauman e il neon di Joseph Kosuth. Nello studiolo la scrivania ospita le foto di Fischli & Weiss.   Nel salotto con i divani  spiccano  le installazioni di Haim Steinback, Donald Judd, Cy Twombly . La lampada alogena di Olafur Eliasson  è nella sala di lettura. In quella da pranzo, fra i molti classici di Andy Warhol, sul tavolo  c’è il  piatto in marmo piegato del cinese Ai Weiwei. Nella cucina   ci sono le tele di Rauschenberg o i patchwork fotografici di Gilbert & George. Nella camera matrimoniale (foto in basso)tra dipinti e composizioni di Joseph Beuys, Yang Fudong, Gedi Sibony e altri, c'è il letto di Thomas Schutte con l'ironica scritta Ex Rex Hot Hotel.  Mentre nella camera dei bambini (foto in alto), con elefantini, box e tricicli, un’intera parete è occupata dal lavoro grafico di Takashi Murakami, in un angolo c’è  l’incredibile tenda da campeggio di Rirkrit Tiravanija  e nell’altro il tappeto azzurro cielo di Carsten Holler con due paia di pantofole di feltro per...camminare sulle nuvole. Un po’ sacrificati, nella minuscola sala TV senza finestre, tre affascinanti video di Bill Viola.
 

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