mercoledì 1 febbraio 2023

UN EROE DEI NOSTRI TEMPI

Com’è potuto succedere? E’ la domanda che ci si pone subito dopo aver visto Nell’occhio del labirinto. Apologia di Enzo Tortora, in prima nazionale al Teatro della Cooperativa di Milano, da ieri al 5 febbraio. Subito dopo si fanno delle ipotesi, si propongono delle tesi, si cercano risposte. Che si sperava di avere dallo spettacolo. 



Ma è proprio questa impossibilità, assurda dopo quarant’anni, di arrivare a una verità nel caso Tortora, su cui ha voluto puntare l’autore Chicco Dossi (classe 1994). In scena l’altrettanto giovane e bravissimo Simone Tudda (classe 1995, nelle foto) che racconta la vicenda partendo dalla biografia del giornalista-presentatore. Alternando il discorso in prima persona con il racconto in terza persona e i dialoghi. In cui appaiono magistrati, avvocati, camorristi pentiti, O pazzo, temuto piccolo boss che, in cella di isolamento, ricama centrini. Il ritmo è serrato ma mai incalzante. Proprio per questo è più realistico, colpisce a fondo. Si parla di magistrati che non leggono gli atti del processo, di comunicazioni di mafiosi e camorristi pentiti con la stampa, di pettegolezzi giudiziari. Tutto per oliare una colossale macchina del fango. Dossi e con lui Tudda non vogliono descrivere un eroe, eppure viene fuori lo stesso. Senza clamore si delinea la figura di un uomo che rifiuta tutti i mezzi che potrebbe usare per dimostrare la sua innocenza, e che anche dopo il carcere vuole continuare a farsi “portavoce della battaglia per la giustizia giusta per tutti quelli che, a differenza sua, parlare non possono”. Come scrive Dossi “il caso Tortora non è soltanto un caso di malagiustizia...ma è la storia di un uomo che, dall’alto della sua posizione di personaggio pubblico, ha deciso di farsi simbolo”. Ci si chiede perché è successo. Cosa c’è dietro, perché proprio Tortora? Un’invenzione della mafia per spostare l’attenzione pubblica, data la notorietà del personaggio, da qualche operazione criminale in programma?  Un caso quello di Enzo Tortora che si dovrebbe continuare a ricordare. Per questo lo spettacolo è assolutamente da vedere.


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