giovedì 23 febbraio 2023

LA SORPRESA FA TENDENZA

Interessanti novità in questa Fashion Week milanese. Mantù propone capi davvero donanti, eppure rigorosamente sartoriali. “Forse perché in azienda lavorano quasi esclusivamente donne”  dice Angela Picozzi, anima imprenditoriale del marchio, creato dai genitori. Vestibilità e volumi sono i punti forti. Ecco agli orli degli abiti le frange, che fluttuano nascondendo imperfezioni. Camicie apparentemente maschili che accompagnano il corpo femminile. Un cappotto ha un collo che si toglie e diventa una sciarpa, un altro in velours è doppiato con neoprene, perfetto double face. Il chiodo è rivisto in lana mohair. Gli abiti  hanno sempre un elemento seduttivo a sorpresa. 




Tutt’altra proposta da Viviers dove la designer sudafricana Lezanne Viviers mette insieme  spunti etnici e quasi tribali, in un piacevole mix che riflette l’arcobaleno della Rainbow Nation, soprannome del Sud Africa multirazziale e multiculturale. A indossarli modelli e modelle di ogni colore (foto in alto). Pezzi unici in materiali preziosi ma spesso di riciclo, come le imbottiture in lana intrecciata con la plastica. A ricordare che in un paese povero, come il Sud Africa, tutto può essere utile. Creatività agli eccessi, ma con un’attenzione alla funzionalità nella collezione Boyy. La giacca di seta ampia con la riproduzione della campagna del marchio, la borsa in agnello con stampate verdura e frutta a simulare una borsa della spesa trasparente e piena, i guanti enormi con bordi di pelliccia ecologica studiati per i pescatori d’altura canadesi, gli occhiali con sulle aste metalliche il marchio. Da Luisa Beccaria le ragazze escono da una nuvola di tulle enfatizzata da nebbia artificiale. Per loro un lungo in velluto con vita strizzata, miniabiti in lamé, tuniche in seta, ma anche un piccolo tailleur in lana con profili di fiori per il giorno e caldissimi piumini. Nei colori della Tempesta del Giorgione. Izumi Ogino, art director di Anteprima, sceglie i tunnel dei fatiscenti magazzini Raccordati per sfilare con la nuova collezione. Per raccontare la possibilità di riuscire a vedere "la luce alla fine del tunnel", con un passaggio dal passato al futuro. Ed ecco a ribadire il concetto le borse in paglia lavorate a mano con la scritta Love che si illumina come un'installazione di Flavin,  ma anche la maglieria cangiante per la presenza di una fibra ottica. La tecnologia viene in aiuto alla sostenibilità, con i tessuti da materiali riciclati. Bianco e nero, come sempre, ma anche un tenue albicocca (foto in basso), un caldo grigio, un salmone caviale, un giallo vibrante. Gianluca Capannolo stupisce con i tessuti che inventa lui stesso, come il tweed di ciniglia, illuminato nella versione sera da fili di lurex e piume di struzzo (al centro un suo schizzo). Ma pure per le stampe con macro pennellate, omaggio all’Action Painting. Sorprendono anche le linee con asimmetrie e grande uso di plissé soleil. “E’ un lego tessile senza stagioni che segue la logica di un classico evolutivo”  così spiega la collezione Marc Audibet, nuovo direttore creativo di Mila Schön, capace di rispettare i canoni di stile della grande Mila, ma aggiungendo elementi contemporanei e personali. Perfetta la scelta della romanica Basilica di San Celso per la presentazione statica. 


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