martedì 21 febbraio 2023

PRONTI, PARTENZA, VIA!

Si può parlare di tendenze per il prossimo inverno il primo giorno di Milano Fashion Week? Sembra di sì. S’intuisce, dalle poche collezioni presentate, la tendenza di ciascuna a confermare l' identità del marchio e a non puntare sull’eccesso a tutti i costi. Cercando di rinnovarsi.



Martino Midali, per esempio, al suo 40esimo anniversario, sfila con una capsule collection, venduta solo nei suoi monomarca e su misura, che può considerarsi una sintesi del Midali pensiero. Cioè svariati materiali trattati come il jersey per consentire le linee morbide tipiche della maison. Ecco i tessuti da telaio per il cappotto che diventa come una maglia per lunghi spolverini, o ancora il velluto, lavabile in lavatrice, perfetto per gli abiti fluidi, così come lo chiffon. Svariate sovrapposizioni e asimmetrie. Tra i colori preferiti verde bottiglia, melanzana e blu. A testimoniare la straordinaria vestibilità del brand, oltre le modelle, sei donne "reali diverse per carattere, stile, occupazione", oltre alla soprano Silvia Colombini che ha aperto lo show con un gradito omaggio musicale. Cividini,  questa volta, non sfila e titola la collezione Arbiter Elegantiarum. Non è un’idea peregrina. “Non si creano nuove forme, la giacca a tre maniche non ha senso, dice lo stilista, si deve lavorare sui contenuti più che sull’estetica”. Ma i contenuti nuovi e attraenti presuppongono un background. L’uso di materiali particolari per linee minimali e sobrie ne sono un esempio. Oltre la capsule di maglieria con disegni ad aerografo e forme classiche, la camicia in velluto stile Fortuny per la pieghettatura o il piumino bordato di alpaca, il trench con spacco sul dietro e cuciture a mano, la gonna a pieghe piatte con stampa a losanghe (foto in alto) e, davvero geniali, i pull in filati riciclati di diverse dimensioni e colori, assemblati tra loro. Oblique Creations conferma la tendenza, inserendo flash di creatività in capi classici. Così il completo pantaloni  con tagli a sorpresa (foto in basso) o i quadrati aperti sul gilet di maglia . Un fil bordeaux percorre la collezione di Fracomina, che  gioca con il sweet & rough anni 80: il trench in tweed sull’abito di seta stampata, il pantalone cargo femminilizzato da dettagli, il rigoroso tailleur pantalone nero spruzzato di cristalli illuminanti. Anche negli accessori si percorrono nuove strade.  De Marquet, che nei suoi atélier in Toscana ha il 30% dei dipendenti con disabilità fisiche o mentali,  continua con le borse dalle cover intercambiabili, ideali per chi viaggia e può, come per magia, passare dalla borsa in shearling a quella in denim verniciato d’oro. Molte sorprese piacevoli nel Fashion Hub di Camera della Moda riportato a Palazzo Giureconculti. Che ospita giovani brand e designer emergenti . Come Endelea design italiano,  ma made in Tanzania o Pairi Daeza,  prodotto in Italia con lavorazioni artigianali iraniane. 


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