martedì 10 marzo 2015

UNA CAMICIA TI COMMUOVERA'


La mostra l’hanno vista in molti al Museo del Tessuto di Prato. Durante la settimana della moda a Milano, la Sala delle Cariatidi, dove è ora, è stata utilizzata per diverse sfilate. Però stupisce che  “La camicia bianca secondo me. Gianfranco Ferré” duri solo tre settimane (dal 10 marzo al 1° aprile) inizi quando il popolo della moda è a Parigi e finisca prima dell’Expo. Nella conferenza di presentazione, con interventi di livello e non convenzionali, sembrava che i relatori facessero a gara per giustificare le date. “La mostra è il ponte simbolico tra la fashion week e l’Expo” ha detto l’assessore alle Politiche per il Lavoro, Moda                                                   
 (foto L.Stoppini)
e Design Cristina Tajani. “Dopo Ferré alla Sala delle Cariatidi ci sarà “Il Principe dei sogni” con gli arazzi medicei di Pontormo e Bronzino, in cui si vede l’estro creativo e la competenza artigianale proprio come negli abiti dello stilista” ha continuato Filippo Del Corno, Assessore alla Cultura.
Un peccato perché questa non è una mostra di moda e non ha neanche un intento celebrativo. Come ha sottolineato l’architetto Franco Raggi, amico e compagno di studi di Ferré:  "La camicia bianca..è stato un pretesto per una ricerca… Gianfranco ha affrontato il tema come un entomologo...il corpo femminile non esiste c’è una ricerca spaziale”. E l’allestimento mette in risalto proprio la tridimensionalità affascinante delle 27 camicie . Mentre a fianco disegni, bozzetti, campagne pubblicitarie documentano gli studi. Emergono creatività e rigore, caratteristiche del modo di lavorare dello stilista. Ma soprattutto la poesia, la fantasia. Perché “La moda è anche sogno” diceva Ferré, come ha ricordato Rita Airaghi, direttore della Fondazione Gianfranco Ferré, tenace promotrice della mostra. Non a caso le camicie, oltre all’anno e alla stagione della collezione di cui fanno parte, hanno un titolo poetico, ironico, provocatorio. Da Sailor Glam  a Sineddoche, da Soffio d’aria a Contrappunto (v.foto).In armonia il catalogo edito da Skira,  a cura di Rita Airaghi, con la direzione artistica di Luca Stoppini.      

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