sabato 5 ottobre 2013

COME L'ACQUA CON LA CULTURA


Poche opere come la foto di Marzia Migliora potevano essere più adatte  a diventare l’immagine guida della nona Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI  (Associazione musei d’arte contemporanea italiani).
Al nono anno di vita, appunto, si tiene oggi e coinvolge   ottocento aderenti, più dell’edizione scorsa in cui si erano registrati 230mila visitatori. Per promuovere e avvicinare all’arte contemporanea, per 24 ore tutti i musei e le gallerie che la trattano, restano aperte e a ingresso gratuito.
La foto di Marzia Migliora, insieme a  suoi disegni, tra l’altro, inaugura il nuovo spazio d’arte creato nell’ex oratorio della Madonna del Rifugio dei  Peccatori pentiti al centro di Palermo.  Ritrae delle  portatrici d’acqua che salgono per  una labirintica salita tra le rocce. E’ il Grande Cretto di Alberto Burri, un’immensa opera che si estende per dieci ettari sulle macerie della case di Gibellina, distrutte dal terremoto del 1968. Anche le donne ritratte  hanno una storia, sono le figlie o le nipoti delle donne che hanno vissuto quel disastro.  Il titolo dell’opera è “Acqua Micans”, con  riferimento a una certa acqua che nel  romanzo Locus Solus di Raymond Roussel poteva riportare in vita gli esseri umani. E la foto, attraente e quanto mai espressiva, ribadisce l’importanza  dell’acqua per la sopravvivenza umana. Ma con la scelta di scattarla in quel luogo, l’artista vuole evidenziare anche  il parallelismo con la cultura, altrettanto indispensabile all’uomo. E di cui le donne sono le curatrici, quasi una sorte di vestali.

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