martedì 25 giugno 2013

SMART-MAN


 Ermanno Scervino
Giorgio Armani

Finito Pitti  e le sfilate di Milano, ci si chiede cosa significa l’eleganza maschile. Si sono visti, soprattutto a Firenze, capi funzionali, realizzati con materiali inediti e dettagli tecnologici. E anche abiti improntati alla più alta sartorialità, accessori dove l’elevata artigianalità è ancora evidente.  Ma cosa occorre a un uomo per essere elegante?  Verrebbe da rispondere che è come il coraggio, che uno non se lo può dare.  Eppure oltre all’innato, forse l’elegante si può in parte costruire. Giorgio Armani nella sua collezione dice di aver messo un soffio di gentilezza, addirittura di tenerezza. L’uomo non deve più essere aggressivo.  Anche con i vestiti si può aiutare a vivere meglio. Oltre al solito blu Armani e ai grigi ci sono molti capi, anche completi, bianchi “Il bianco è a doppio taglio”. E’ rétro, ricorda uno stile di vita nelle ville degli anni Venti. Difficile farlo diventare di classe nel mondo  in cui viviamo ora. E aggiunge che le forme sono meno importanti, rispetto ai tessuti e al loro abbinamento.  Ermanno Scervino  racconta di un uomo seduttore  ispirato da modelli del passato e contemporanei, da Marlon Brando a Obama, per intenderci. E il legame che li unisce è in qualche modo l’eleganza. Questa eleganza lo stilista la ricrea con una collezione  quasi interamente in denim, di diverse gradazioni, e con diversi trattamenti.  Il demim  è laccato nei toni  del verde per le giacche, è naturale negli spolverini.   La camicia jeans diventa un pezzo d’autore con applicazioni ai  polsi o sulle tasche di Swarovski.  Sulla passerella di Z Zegna sfila un guardaroba completo, dove i pezzi si mischiano e si alternano dalla mattina alla sera, dai pigiama-pants fermati in vita da fasce da smoking  ai blazer bianchi morbidi e abbondanti con spacchi laterali e colli a scialle. Colori scuri di prevalenza per la sera, chiari per il giorno.
Esiste un’eleganza alternativa? Una collezione assolutamente al di fuori dei canoni nei colori e nei tagli lo può essere?  Se l’eleganza vuole dire una certa coerenza sì. In assoluto no. L’uomo Frankie Morello sicuramente può essere intrigante, innovativo, ma non si nota per l’eleganza nel senso tradizionale del termine. Si passa da uno stile college riveduto per pantaloni e giacche a felpe con stampe di junk food o di quadri di Arcimboldo. Per veicolare lo slogan della collezione “Food for all”.  “…Ciò che mangiamo diventa metafora di quanto accade nel mondo del fashion business, sempre più bisognoso di genuinità e naturalezza…all’insegna della qualità e del piacere”  spiegano gli stilisti.

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