giovedì 20 giugno 2013

PROBABILE NON FA RIMA CON BANALE


Ombrelli rosa verso Pitti W

Il classico “vivacizzato” è il futuro della moda maschile? A vedere le mises dei visitatori del Pitti non sembra proprio: bermuda di pizzo, stivaletti disseminati di strass, jeans dipinti addosso, quasi dei leggings,  abbinati a bluse di seta oversize. Ma forse l’uomo probabile non insegue questi modelli e il mercato sa che deve accontentarlo in altro modo. La nuova chiave che promette di essere ben recepita è il trasformabile, che significa insieme di stili e di generi.  I materiali, è evidente, giocano un ruolo di primo piano. Si punta molto sugli stampati. La tendenza è verso disegni inediti, che da lontano possano sembrare dei  classici. Così Massimo Rebecchi stampa dei fiori sul cotone Oxford delle camicie. Varie le stampe etniche, ma degradé, per non essere troppo ridicolamente folk. Propone anche il camouflage, ma attenuato, quasi il risultato di una foto mossa. Perfino Desigual guru del technicolor segue una linea soft per i primi capi in lino. Usa minimi disegni del kamasutra come riquadri per un tessuto. Mette il ricamo sulle  camicie di Madras. La Martina  crea una capsule collection dove il british del polo club della regina incontra la contemporaneità delle linee. E per i più audaci inventa una camicia dove il british si sposa con le stampe floreali dell’Argentina, paese d’origine del marchio. Roy Roger’s, sempre attento a ricordare la sua storia, ma anche  a rinnovarsi, adotta stoffe giapponesi per le giacche ben modellate. Nella k-way combina il Madras impermeabilizzato con il jersey all’interno. Pure Pirelli P zero guarda alla tradizione. Perfeziona il tecnologico e la vestibilità  per la motocross jacket e presenta i mocassini di neoprene. Conte of Florence rispolvera l’heritage e lavora con fantasia intorno alla polo.
Stella Jean
Per gli accessori continua il concetto della tradizione rinnovata. Testoni lo fa con la ricerca di materiali.  Ecco la pelle di canguro  tinta sui toni del beige e intrecciata effetto paglia per mocassini e stringate. O ancora l’antilope africana per i morbidissimi stivaletti. Borsalino mette nuovi nastri sul classico cappello in versione estiva in diversi tipi di paglia,  compresa quella realizzata con una palma preziosissima del Brasile. Per il trend trasformabile abbina nello stesso cappello due tipi di fibre. Tra gli  ospiti “clou” sette stilisti turchi nella scenografica sala della scherma. Diversi tra loro, ma tutti espressione della forte creatività del paese. L’ italo-haitina Stella Jean ha scelto Pitti per il debutto della sua prima collezione maschile.  Righe protagoniste. Di tutti i tipi, dal marinaro al regimentale, ma con il tocco glamour della stampa a sorpresa. Stampe protagoniste anche da Kolor, brand giapponese creato da Junichi Abe che ha sfilato  nel sferisterio del Parco delle Cascine. Stampe e tessuti giapponesi, scelti senza nessuna nostalgia per le tradizioni nipponiche. L’idea di felicità e l’ironia, invece, il filo conduttore. Ironico anche lo stilista che  rivela di aver scelto il nome Kolor perché facile da pronunciare, senza nessuna ispirazione romantica. Avvolti nella nebbia hanno sfilato modelli e modelle con la collezione di Onitsuka Tiger per Andrea Pompilio. Anche qui stampe in primo piano, e molti colorati accessori. In apertura e in chiusura break dance intorno a una vecchia Chevrolet anni Cinquanta.

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