Costume National |
Sensazione disarmante in questa
prima giornata di moda-uomo milanese. Specie per chi ha superato i 25 e non
pensa che farsi notare per l’abbigliamento sia una priorità della vita. Pitti
ci ha abituati a un uomo attento al vestire, ma vero,
con niente del manichino modaiolo indisponente. E ora perfino Corneliani che da
sempre ha un’immagine maschile probabile, rischiando se mai la ripetitività, si
sbizzarrisce con giacche dalle discutibili aperture diagonali o dalle inutili
impunture. E accessoria con sandali da frate, un filo pauperistici per i
consigli di amministrazione. Meno male che ci sono anche completi dal taglio
impeccabile e belle maglie di cotone a grossi punti. “Schocking
radiance” basterebbe la prima parola per la collezione di Tom Rebl. Se
creatività vuol dire giacche con una specie di gonna sul dietro o improbabili gilet-grembiuli, meglio
trattenere la fantasia e puntare sui colori, invece di attenersi al nero.
Innovativa, ma plausibile, la nuova collezione di occhiali. Nero e bianco, con flash
di colori shock da Déco District di Miami, per il cowboy tecnologico di
Costume National. Per un target giovane, lontano da Wall Street. Non a caso
veste nei prossimi tour Jovanotti e i Depeche Mode. Dalla giacca in pelle con
frange al completo d’oro, al tuxedo nero da accostare a stivaletti d’oro.
Andrea Pompilio manda in passerella anche la donna e si ha difficoltà a
riconoscere quale sia la moda maschile e quale la femminile. Intriganti le
stampe e l’uso di righe nei colori dell’inverno. Righe anche da Andrea Incontri
che si ispira all’uomo del faro. Si può capire la mantella, il parka, i
materiali leggerissimi, ma sfugge il perché di certe giacche di tre taglie in
meno. Interessanti gli zaini a forma di pinna di squalo, per restare in tema. Che
esistono uomini normali che vivono, lavorano, viaggiano in modi normali ce lo ricordano gli accessori. Hogan
ricostruisce la vip lounge di un aeroporto e il nastro trasportatore bagagli
per presentare le scarpe realizzate con attenta
lavorazione artigianale, pellami ricercati e finiture inedite e
futuribili. Per renderle sempre più leggere e contemporanee. Confort ed
eleganza sono gli obiettivi della collezione dei Fratelli Rossetti, giocata sul
bianco e blu e sugli intrecci effetto paglia. Car Shoe inserisce un profilo di
plastica bianca lungo tutta la tomaia e si lancia in vari toni dell’azzurro.
Guardiani inventa la sneaker chic in
nabuk lavato e lo Shark boot, sempre in
nabuk lavato, e suola in gomma a dente di squalo. Anche
Valextra accessoria un uomo reale. Per
lui sceglie borse e borsoni in kevlar total black con l’unica concessione di
interni in colori fluo o forti. Ineffabili le cartelle, con tasche frontali e
barra interna in carbonio per mantenere la forma. Colorati, non convenzionali,
ma portabilissimi i capi da Brook Brothers che ha prodotto la maggior parte dei
costumi maschili di “Il grande Gatsby”
di Baz Luhrmann. Dalle giacche profilate o in macramé della Black Fleece,
disegnata da Tom Browne, ai pantaloni con
stampe di tartaruga o aragosta della
linea più giovane. Uomini normali, non giovani, non magri, non belli hanno
sfilato con la collezione di Fabio Quaranta. Per dimostrare che si può essere
innovativi nel vestire senza diventare caricaturali.
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