giovedì 22 febbraio 2024

UNA MODA CHE FA SCINTILLE

Non è una grande constatazione ma il colore non è così presente in questa Fashion Week, almeno non così come lo sono frange e paillettes e tutto quello che è scintillio. Da Anteprima lo scintillio sembra uscire dal video immersivo sul fondale della passerella.  E’ nell’abito in maglia indossato sotto la giacca ampia di taglio maschile, è negli “accenti” di filo metallico sul cappotto, negli inserti di acrilico lucido delle gonne, nel miniabito con cappuccio in rete argentata(foto in alto). Lucentezza e frange di perline anche nella sera di Mantu’ che ricorda il Charleston e gli anni 20 del secolo scorso. Come per il giorno con giacche e abiti dalla vita segnata, spalle enfatizzate, maniche a corolla in una gamma di toni pacati e sensuali. Pezzi diversi per accontentare vari tipi di donne, perché “ognuna deve essere unica”.




C’è una dualità nei capi di Viviers (foto al centro). Dipendono idealmente da due elementi, il carbonio, che rappresenta la terra e il mondo spesso aspro in cui viviamo, e il cristallino scintillante, che è il domani che vorremmo, come una nuova età dell’oro. Disegnata da Lezanne Viviers la collezione è interamente prodotta in Sud Africa con vari interventi di artigiani locali e grande uso di materiali sintetici e di recupero, mischiati a fibre naturali. E’ stata presentata allo Starbucks di Piazza Cordusio che, con Camera della Moda, ha selezionato e supporta il marchio "per promuovere il valore della manifattura locale e dell’estetica artigianale". La lucentezza è anche sulle scarpe. Come da Giuseppe Zanotti che ha dato un nuovo corso alla sua creatività, più pensato e consono al periodo di cambiamenti in cui viviamo.  Linee geometriche e squadrate per i sandali con piccolo tacco, per le pseudo ballerine con fibbia di strass, per le décolleté con tacco a stiletto.  Dai piedi alla testa. La luce per i cappelli di Borsalino viene dai brillanti spruzzati sul basco, ma anche dalla catena/collana legata al feltro, ovviamente staccabile. Per il resto una prevalenza delle tinte del deserto. Sempre più in auge il cappello da cow boy. Anche con paraorecchie incorporato per il freddo e fodera arancione per l’allegria.  Colore colore colore sulla passerella di Sagaboi, brand caraibico in grande sviluppo. La location di una sfilata, si sa, è importante specie se in armonia con i capi presentati. Come la Villa Mirabello scelta da Daniela Gregis. Costruita nel XV secolo in stile rinascimentale lombardo, prima casa di caccia, poi azienda agricola, quindi inglobata nella città, è ora una fondazione. Nel cortile (con l’ombrello), nel chiostro e nelle sale hanno sfilato le modelle e tre modelli. Per loro completi, abiti, giacche, pantaloni, ma anche piumini in quell’inconfondibile stile. Molto midnight blu anche insieme al nero. Arancio, giallo, rosso e rosa shocking accostati e coloratissime stampe sulla seta (foto in basso). Le Twins, cioè le gemelle Sara e Tania Testa, fondatori e direttori creativi del brand, hanno scelto la grande sala d’ingresso del Teatro Manzoni. Qui le ballerine della Scuola di Danza Principessa si sono esibite in performance alla sbarra. Per loro una scintillante esplosione di lurex, paillettes, pizzi in svariate tonalità. 


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