mercoledì 21 febbraio 2024

CHE INVERNO SARA'? SI SA

Molto movimento oggi alla Fashion Week. Si può già cominciare a farsi un’idea delle tendenze per il prossimo autunno-inverno.  Quello che è certo, e non è una novità perché si era avvertito nella scorsa stagione, c’è più attenzione a proporre un buon prodotto che duri nel tempo. Non rinunciando a sottolineare l’identità del brand o a osare con i dettagli. Simonetta Ravizza "con spirito manicheo", dopo un’estate bianca propone un inverno nero. Ma un nero gioioso, frizzante, perché illuminato da maxi paillettes e da strass, senza esagerazioni. Riscaldato da pellicce tutte rigorosamente di animali della catena alimentare (foto qui sotto).  Dalla capra cashmere alla Kidassia, fino al tacchino, di cui si usano le piume. Dice la stilista: “Per una donna chic con un pizzico di rock”. Che vuole indossare giacche, gonne, pantaloni, cappotti con cui girare per New York dalla mattina a notte inoltrata. 


   

 



Anche Blazé Milano guarda a New York, ma alla "mela" dell’East Village che punta al "bon chic bon genre" con capi raffinati e pratici, capaci di mischiare con saggezza elementi del guardaroba maschile con quelli del femminile. Location come sempre una casa privata, questa volta un loft d’atmosfera. Husky, senza mai abbandonare  la sua anima country, continua il cammino verso il sartoriale con ottimi risultati. Ecco cappotti e caban in cashmere o in lana con all’interno il gilet trapuntato. La giacca  montgomery ha metà manica trapuntata. Sui bomber, anche reversibili, c’è un gioco di H in pelle o con una sofisticata lavorazione a tappeto. Qualche fodera con immagini country della compianta regina, grande estimatrice del brand. Un guardaroba portabile, ma con lampi geniali e anche all’insegna di una sapiente, ma mai urlata sostenibilità,  quello proposto da Gianluca Capannolo. Grande uso di mongolia ricavata da scarti, per sciarpe, cappotti, ma anche per l’orlo della gonna. Pantaloni con pinces in raso e per le più audaci un tubino e una blusa in catene di plastica riciclata. Luisa Beccaria presenta il suo autunno inverno nel nuovo hub e laboratorio creativo del progetto LuBar (che a Milano ha già due ristoranti). Intorno a un tavolo,  con ogni tipo di fiori,  camminano le modelle. “Dal giorno alla notte, dalla campagna alla città" spiega la stilista  mostrando completi giacca e gonna in lana cotta stretch, giacche imbottite in colori perlacei, chemisier a redingote con abbottonatura nascosta, trench con piccolo bordo di velluto, cappotti ampi con cappuccio (seconda foto dall'alto). Linee geometriche e meno Oriente da Sarawong. Sfilano una gonna svasata in pelle con vita strizzata, un abito plissé soleil con collo all’americana, cappotti ampi dal taglio sartoriale. Paillettes e lurex per la sera. Geometrici anche gli occhiali (foto in basso). Da Alabama Muse non ci sono più solo cappotti e giacche, ma anche un piccolo guardaroba con top e minigonne: Alice Gentilucci per le sue pellicce animal friendly s’ispira agli anni 70, o meglio alle protagoniste del cinema di quegli anni.  Da Deneuve a Schneider passando per Birkin. E quindi cappottini bon ton, minigonne a portafoglio, trench alle caviglie, vari ricami di perle e paillettes. Passerella indovinata la storica pasticceria Cucchi all’ora del tè (foto al centro).

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