Chi era costui? Anzi chi è, dal momento che disegna una lampada attualmente in commercio come questa. E’ un designer, ma un po’ particolare essendo virtuale. “E’ un personaggio provocatoriamente creato per essere lui stesso prodotto, progetto del designer” recita la definizione. Inutile dire che dietro a tutto questo c’è una riflessione sul design contemporaneo. L’oggetto non prende vita dal designer e dal suo nome, ma con un percorso inverso è l’oggetto che crea il designer. La sua prima apparizione è stata nel 2011 durante la settimana milanese del design in zona Ventura, con vari pezzi tra cui i tavoli Unstables e le lampade Putrella’s Collection. Questa Wonder lamp, invece, è uno dei suoi ultimi lavori, prodotta da Seletti. Testa da scultura greca in resina e vetro con l’inserimento della bolla di chewing gum che esce dalla bocca e dà luce. Questa rivisitazione dell’arte classica in chiave pop è solo una delle tante proposte non allineate di Seletti. Molte le lampade. Da quella senza filo a forma di lampione alla serie di topolini in tutte le possibili posizioni, dalla lampada–lampadina al cactus che illumina. Ma ci sono anche il vaso-stivali di porcellana, quello Hybrid metà ming e metà ceramica nostrana, l’appendiabiti a forma di fungo e lo specchio da muro Selfie, dove la parte riflettente è lo schermo di uno smartphone sostenuto da una mano dalle unghie rosse, fino all’applique in porcellana a forma di cuore, ma anatomico, e al servizio di piatti Palace: sette ciotole e un ramequin, piccola pirofila per la cottura in forno, che impilati formano una torre. Tutti oggetti utili, non solo decorativi con humour.
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