Diversi sono i motivi per cui stupisce Se il
mondo fosse quadro saprei dove andare la personale, a Milano, dedicata a Fausta
Squatriti. Sicuramente per il titolo, che è una frase dell’artista stessa, poi perché a Milano si tiene non in una, ma in tre sedi piuttosto
diverse l’una dall’altra: la Triennale tempio del design, le Gallerie d’Italia nuovo spazio espositivo di Intesa Sanpaolo e la Nuova Galleria Morone che
punta sui linguaggi espressivi contemporanei. Ma soprattutto perché vedendo la
mostra, curata da Elisabetta Longari, si scopre un talento eclettico. Oltre che
pittrice e scultrice Fausta è, infatti,
scrittrice ed è stata una dei primi editori di multipli. Last but non least ha
davvero precorso i tempi, eppure in Italia non ha quella fama e quella
notorietà che ha all’estero. Basta dire che ai testi del catalogo ha
collaborato Michel Gauthier conservatore
del Centre Pompidou. Che nel 1969 sue opere sono state esposte al MoMa.Le sue
sculture sono o sono state in tournée
nei più famosi musei del mondo, da Tel Aviv all’America Latina. In
questa rassegna si scoprono opere che davvero anticipano la pop art, si legge
scritti che aprono a nuovi panorama, si ripercorrono importanti momenti
dell’arte. Interessante la vastità di linguaggi usati da Squatriti, che vanno dai
calligrammi di quando era giovanissima, con cui esprime i suoi pensieri,
profondi, immediati, ironici. Alla scultura,per cui passa dall’acciaio
all’ottone, dal plexiglas alla gomma, alla lamiera smaltata, al legno, al
gesso, fino al bitume e a materiali organici. Nella pittura dal figurativo
all’informale, dall’acquarello al pastello, alla matita. Utilizza la fotografia
e spesso assembla tutto in straordinari patchwork. Molti di questi sono esposti in Triennale.
Come l’autoritratto davanti allo specchio (particolare in alto a destra) o l’inquietante Solitudine di Giacomo Casanova, con un profilo e una foto dei
palazzi di Venezia affacciati su un mare nero (a sinistra). Le sculture degli anni Sessanta,
tra cui spicca Curioso rosso in acciaio e ottone laccato considerato quasi un
manifesto (in basso a destra), sono invece presentate nella Nuova Galleria Morone. Fondamentale per scoprire il suo percorso
artistico le riflessioni sul quadrato. O meglio la Fisiologia del quadrato nelle Gallerie d’Italia. Qui il 23 febbraio
è messo in scena il suo monologo Benvenuti!
Istruzione per l’uso. La mostra è da oggi al 5 marzo in Triennale, fino al
2 aprile alle Gallerie d’Italia e alla Nuova Galleria Morone. Curato da Elisabetta
Longari anche il catalogo, con una grafica e un uso dei colori insolito e
intrigante. Da leggere come un libro.
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