mercoledì 15 febbraio 2017

QUANTE STORIE PER UNA CINTURA


E intorno a quella cintola di Prato ce ne sono davvero molte, tanto è vero che ci sarà perfino una mostra dal 7 settembre al 14 gennaio del 2018 nel Museo di Palazzo Pretorio  da poco restaurato . Ma non si sta parlando di una delle tante cinture che vengono fabbricate in una delle 8mila imprese di abbigliamento. Ma  di una cintura particolarissima appartenuta alla Madonna che quando è salita in cielo ha consegnato a S.Tommaso. Poi attraverso un certo Michele Dagomari un po’ di secoli dopo, nel 12esimo per l’esattezza, è stata portata da Gerusalemme a Prato. Ora è conservata in una teca  nella cappella del Gaddi, nella cattedrale di S.Stefano ed esposta al pubblico quattro volte l’anno. Ma a parte il suo valore religioso, la cintura ha una grande importanza per la città. Ne ha condizionato 
l'architettura, le dimensioni della chiesa per conservarla e della piazza per poter accogliere i fedeli che volevano vederla. Non è un caso che il titolo della mostra sia Legati da una cintola. “La cintola della Madonna rappresenta qualcosa che unisce una comunità, è un punto di riferimento forte intorno  a cui abbiamo costruito la mostra” ha detto il sindaco Matteo Biffoni.  La città, di 192 mila abitanti di cui 36 mila nati fuori e con la più grande comunità cinese del mondo dopo Parigi, ha accettato la sfida della contemporaneità. “Per far questo deve conoscere la storia che l’ ha formata. E la cintola è il punto di partenza”. Ha proseguito il sindaco. E l’  arte è in primo piano. Dagli affreschi di Agnolo Gaddi  che raccontano le storie della Vergine,  alla pala di Bernardo Daddi con la Madonna che dà la cintola a S.Tommaso, ora al Metropolitan Museum (in alto). Dal dipinto di Filippo Lippi(in basso) a tutta una serie di scrigni in cui questa cintola era contenuta,  fino al pulpito del Duomo realizzato nel 1400 da Donatello e Michelozzo per l’ostensione della cintola. Tutte queste opere per la mostra saranno di nuovo riunite nel Museo di Palazzo Pretorio.     

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