Che cosa lega Gianfranco Ferré a Maria Luigia di Parma? Molto di più di qualche abito, come quelli della collezione
dell’inverno 2003 con dettagli stile Impero.
Lo racconta una mostra al Palazzo del Governatore di Parma dal 30 settembre al 15 gennaio. E’ una delle 16, nei 16 luoghi e con 16 temi con
cui la città celebra i duecento anni dell’arrivo della Duchessa più amata
dai Parmigiani. I punti di contatto non sono così immediatamente percepibili,
ma sono da scoprire. Non a caso il titolo è Gianfranco
Ferré e Maria Luigia: inattese assonanze. Dietro l’esposizione, curata da
Gloria Bianchino e Alberto Nodolini in collaborazione con la Fondazione
Gianfranco Ferré, c’è un’ approfondita
consultazione dell’archivio dello stilista che conta circa tremila
pezzi, ma soprattutto uno studio della storia. “Il progetto restituisce infatti
la possibilità inesauribile che nasce dal coraggio di non fermarsi alla
superficialità delle cose” ha detto
Laura Maria Ferraris assessore alla Cultura di Parma. Dietro il lavoro di Ferré
c’è sempre stata una grande ricerca per i materiali e per i riferimenti
storici. “La moda per Ferré, ha commentato Gloria Bianchino, è uno spazio da
abitare, quindi un architettura… ha fatto diventare il costume moda…”. E non
viceversa, come spesso malauguratamente accade. In contemporanea al secondo
piano del Palazzo del Governatore e
parte dello stesso progetto chiamato Ferré
e Comte Dettagli. Grandi interpreti tra moda
e arte, da vedere Neoclassic con le foto,le sculture,le installazioni del fotografo Michel
Comte, nato a Zurigo e da anni a Los Angeles . Curata da Jens Remes in
collaborazione con Alberto Nodolini che firma l’intero progetto (suoi il logo e
il manifesto, nelle foto) e Anna Tavani, è un viaggio attraverso la parabola
neoclassica, dal Pantheon e l’Acropoli fino agli edifici simboli del potere del Novecento.
Nessun commento:
Posta un commento