martedì 2 dicembre 2014

ALLEGRO MODERATO


Il tema della diva o dei divi del passato dimenticati e ridotti a  tristi figure non è dei più nuovi al teatro e al cinema. E’ vero che i modi per affrontarlo sono molti e si prestano a svariate sfumature. Chiara Passaniti e Claudio Gay, autori e attori, per “Dive-Gli ultimi fuochi” ne hanno trovato uno eccellente, giocando su corde differenti senza sfiorare mai la banalità. Lo spettacolo ha spunti comici ma non cade nel grottesco. Prende dalla commedia brillante, ma occhieggia a Beckett. Assume toni forti senza indulgere nel tragico. Commuove ma con il filtro dell’ironia. L’unica concessione “ruffiana” sono le musiche. Ben scelte, spaziano da Les Feuilles Mortes di Brel a Cavalleria Rusticana, a Tempi Moderni. Alcune suonate dal vivo al pianoforte da Claudio Gay (compositore selezionato alla Biennale College di Venezia, lo scorso ottobre, con l’ opera “Tre cose (a caso) sull’amore”, regia  di Chiara Passaniti). 
Minimale e caotica nello stesso tempo la scena a fare da sfondo alla quotidianità della vecchia coppia di divi. Tra dispute sul tubetto del dentifricio, liti sul conteggio dei successi, tradimenti rinfacciati. Meno convincente, forse perché in odore di virtuosismo didascalico,l’apertura con i due da giovani, blindati nel loro mondo di star. Ottimo invece il finale che segue alla partecipazione in televisione della coppia, intervistata da voce femminile fuori campo, espressione di un modello comportamentale “luogocomunista” tanto becero e senza stile quanto realistico. Tale da riuscire a riscattare dal patetico e illuminare di una luce da vincenti gli anziani attori.
Grande successo alla prima rappresentazione domenica scorsa a Milano, nel teatrino dell’Associazione Ohibò. Si spera in prossime repliche.  

Nessun commento:

Posta un commento