venerdì 11 maggio 2018

UNA STORIA MILANESE




Al primo impatto stupisce la dimensione delle foto. Tutte in bianco e nero, ma questo lo si sapeva, ravvicinate fra loro e grandi (o piccole) quasi come un foglio A 4. Ma basta avvicinarsi per capire che formato e disposizione sono ideali per la mostra di Giovanna Dal Magro, un lungo racconto da leggere capitolo per capitolo, dettaglio per dettaglio. E il titolo Milano anni’70 – Quando pensavamo di cambiare il mondo, lo annuncia e lo spiega bene. A differenza di quanto forse ci si potrebbe aspettare il focus non è sul ’68 e dintorni e quindi sulla contestazione, i movimenti e i cortei studenteschi. E’ piuttosto un quadro, una visione a 360 gradi che spazia nell’arte, nella cultura, nello spettacolo e nelle nuove formule. E di cui i veri protagonisti sono le persone. Che possono essere gli operai in manifestazione a Piazza Duomo, la signora all’esposizione alternativa, l’attore del Living Theatre in Galleria Vittorio Emanuele (foto al centro), Marina Abramovic nella sua prima discussa performance o Francisco Copello al trucco nel camerino, gli Intillimani in concerto, John Cage che legge al Teatro lirico (foto in alto), Federico Fellini in un’espressione curiosa, Gillo Dorfles che conversa con Bruno Munari. E molti altri che Dal Magro, esperta ritrattista, riesce a cogliere, in una luce particolare. Sempre la stessa, perché nata dalla sua sensibilità,  ma in realtà capace di adattarsi e diventare di volta in volta parte integrante e caratterizzante del soggetto. Come scrive nella rigorosa ma illuminante prefazione del catalogo Alberto Maria Prina, pittore, grafico e designer, anche lui tra i fotografati “Ne risulta uno scorcio del decennio…sufficiente per confezionare un fascicolo corposo su ciò che siamo stati, pronto per la biblioteca della memoria…”. La mostra è da vedere, a Milano, fino all’8 giugno alla Galleria Il Milione, affacciata sul fascinoso cortile di una casa di ringhiera in Via Maroncelli. Scelta perfetta.

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