giovedì 17 maggio 2018

AMORE E MORTE


Si può parlare d’amore senza essere banali e scontati, ripetersi o provocare carie ai denti? Sembra di sì, anche a detta dei più cinici. Gli esempi sono nell’arte, nella narrativa, nel cinema, nello spettacolo. E per quanto pregiudizi e preconcetti abbiano un loro peso, la realtà riesce a sconfiggerli. Uno dei tanti potrebbe essere quello di Amami o cado, pièce teatrale, anzi monologo scritto da Giovanna Mori e interpretato, con grande stile, da Romina Mondello. Il titolo potrebbe far nascere qualche dubbio sul modo di affrontare l’argomento, con un’evidente sterzata verso la comicità o il surreale. Ma il sottotitolo La storia di una lunga giornata d’amore riporta subito su un piano neutro, se non addirittura con 

sfumature romantiche. Non ci sono, almeno non così dirette.  Nella storia, che narra in prima persona la protagonista Rosa-Romina, c’è un altro elemento importante, la morte. Che nella letteratura di secoli è spesso stata affiancata, contrastata, vinta, ma anche vincitrice dell’amore. E i toni sono in genere forti, drammatici, tragici, estremi, barocchi. Nel racconto di Rosa la retorica non c’è, ma non c’è neanche la voglia di farsi compatire. Sebbene lei sia la vittima, dato che il suo amante Filippo, di cui è incinta, è morto nella stanza del motel dove si incontravano clandestini. Nonostante sia sola sul palcoscenico, con soltanto qualche stacco musicale, o un piccolo delizioso video finale, dalle sue parole riusciamo a immaginarsela mentre telefona alla moglie del morto, fingendosi la receptionist del motel. La vediamo nel suo incontro con lo strano vecchio del trolley o con il magro camionista che cerca di recuperare i suoi cento maiali fuggiti. O ancora mentre guarda Mario il bel signore delle pompe funebri, o nella camera mortuaria e perfino nel negozio di scarpe, dove, da responsabile del magazzino, ha conosciuto Filippo. Sono quadretti teneri con una velata ironia, che fa sorridere e talvolta ridere. Dove l’amore comunque si sente e la morte se non esorcizzata, è vista con un occhio meravigliosamente distratto. Lo spettacolo, prodotto da Tieffe Teatro, è al Teatro Menotti di Milano fino al 20 maggio. 

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