mercoledì 15 novembre 2017

PROFUMO DI D...IOR




Pochissimi, anche tra i meno attenti alla moda, non sanno chi era Christian Dior. Tutt’al più qualche blogger, troppo millennial,  che non riesce a collegare il nome all’attuale maison Dior. Quanti, però, sanno che il              profumo Miss Dior è l’unico nato in contemporanea con la prima storica sfilata? Pochissimi, anche fra quelli più informati in materia. E’ davvero un caso unico, perché una casa di moda o un brand lanciano una fragranza quando  il nome è affermato. Ma per Christian Dior il profumo è una componente  fondamentale. E così per la prima sfilata di ben 90 modelli, nel febbraio 1947, l’atélier di Avenue Montaigne accoglie gli ospiti con le note cipriate di Miss Dior. Pare che ne sia stato spruzzato più di un litro. Ma il profumo non è ancora in vendita. Le signore dovranno aspettare il Natale per acquistare una delle 200 boccette ad anfora (v.foto). Una forma non casuale, ma scelta perché richiama la linea degli abiti, che valorizzano la figura femminile: vita strizzata, gonne ampie e ricche, proprio per  dare un taglio con i tempi di guerra in cui si lesinava anche sul tessuto (nella foto la Bar Jacket). Nel 1950 Miss Dior ha una nuova boccetta. Ed è un’altra testimonianza della capacità del grande couturier di cambiare con audacia i codici della moda.  Riproduce il pied-de-poule, fino a quel momento appannaggio esclusivo del guardaroba maschile. Anche la forma cambia, è più verticale, come i capi in collezione. La completa un fiocco, anzi un poignard (pugnale) che richiama  quello portato dai dandy sotto la marsina. Mentre per la donna ribadisce il concetto di profumo come arma della seduzione. Rimane così fino al 1992  quando il  direttore creativo Gianfranco Ferré lo sostituisce con un fiocco in metallo, più d’attualità.  Tutto questo si è scoperto in un piacevole incontro per celebrare i 70 anni della storica fragranza  e la nascita della nuova, nei salotti tappezzati da una straordinaria collezione  d’arte moderna della Casa Museo Boschi Di Stefano a Milano (v.foto). A raccontare l’appassionante storia  Ilaria Torti, training manager Parfums Christian Dior, ed Elisabetta Invernici beauty editor e curatrice con Giorgio Dalla Villa, direttore del Museo del Profumo di Milano, del primo capitolo  di una mostra in tre atti sulle emozioni olfattive del Novecento.  

Nessun commento:

Posta un commento