Techno-grunge, così Andreas Melbostad, direttore creativo di Diesel, definisce la sua
collezione per uomo e donna, con cui si è aperta la ristretta settimana (tre giorni) di moda maschile a Milano.
Non ci si deve spaventare (o irritare)
per la definizione. In realtà sono capi, soprattutto quelli di lui, street style, ma con particolari
tecnico-funzionali che fanno la differenza. Lo sport entra di forza, ma senza
imposizioni ridicole. Molti i giubbotti, anche in pelle, da indossare sopra
bermuda larghi e confortevoli(in basso,a destra). Dettagli studiati per la praticità. Occhieggiano agli anni'70, invece, i
capi di lei: lunghi spolverini con vita
segnata da portare aperti sui pantaloni. Per entrambi un prevalere di tinte scure
con dei flash azzurri e verde acqua. Solo uomo la sfilata di Marni, che riesce
a essere senza eccessi pur lasciando spazio alla fantasia. Il filo conduttore
potrebbe essere la riga che percorre i completi e diventa gioco di patchwork,
forma rombi per i gilé, si trasforma in trecce per i pullover. Si alterna in
colori forti e tenui sui pantaloni. E’ verticale sull’abito variazione di uno
spigato (in alto a sinistra). Orizzontale al fondo del lungo gilé, in un mélange di cotoni Oxford
per i bermuda. Ma è anche la riga dei disegni
di Magdalena Suarez stampati sulle camicie. Corneliani movimenta
la collezione pur restando fedele a un
vestire sartoriale. Grazie a una giacca
con pettorina, staccabile, che con varianti di tessuto, finissaggi diversi,
rifiniture appropriate, diventa il capo perfetto per cinque passioni maschili:
l’equitazione, la vela, la moto, il golf, le automobili. E’ un uomo rigoroso ma che sa apprezzare le
novità quello che calza scarpe A.Testoni. Per lui la stringata, senza stringhe,
in iuta con profilo della suola in corda (a destra).
O la sneaker in materiale
eco-sostenibile con suola di riciclo da abbinare allo zaino in iuta e nappa a
concia vegetale. Le contraddizioni degli anni ’90 sono il tema ispiratore da
Giuseppe Zanotti Design. Il lusso si mescola al finto povero. Specchietti di cristallo cospargono la loafer in denim stracciato. Sulla
sneaker barocche decorazioni dorate. La scarpa camouflage, leggerissima e pieghevole, è abbinata al bomber. Le desert boots hanno un profilo sulla
suola effetto neon. Le vie del denim sono infinite racconta una mostra alla
Triennale di Milano.I capi, tutti in
tela jeans, sono stati creati dai vincitori del Global Denim Awards,
un’iniziativa che mette insieme una
scuola di moda di Amsterdam con produttori italiani di denim. Dai pantaloni ai
soprabiti fino al completo per lui o allo smoking per lei. Come quelli
disegnati da Sartoria Diletto con denim Candiani (in alto).
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