lunedì 14 settembre 2015

RACCONTI SULL'ACQUA


Chiara, fresca, trasparente, profonda, limpida, impenetrabile, inafferrabile, ferma, mossa, misteriosa, indispensabile, mutevole, minacciosa, accogliente.  Sono molti i possibili aggettivi per l’acqua, sempre diversa da se stessa. Intuibile come possa essere fonte d’ispirazione per un artista. Uno di questi è  Omar Galliani. “L’acqua è sempre entrata nel mio lavoro, ma non ho mai pensato a una mostra sull’acqua” ha detto. E invece, inaugurata oggi a Milano,ecco Il disegno nell’acqua. Promossa  e prodotta dal Comune di Milano e curata da Raffaella Resch, l’esposizione è in due sedi. La prima, aperta fino all’11 ottobre, è l’Acquario Civico, costruito per l’Esposizione Internazionale del 1906 e secondo allora solo a quello di Napoli, ora restaurato e diventato un centro per la cultura dell’acqua. L’altra è la Conca dell’Incoronata, in Via S.Marco, unica parte dei Navigli rimasta scoperta in zona. Qui l’artista ha creato tra le chiuse di legno un polittico di quattro tavole in pioppo con sale dell’Himalaya e albume, dai tratti accennati, destinati a cambiare, a diventare altro da sé con la pioggia e il passaggio dell’acqua. Il site specific è visibile fino al 25 ottobre (foto in basso). All’acquario, con un sorprendente allestimento di Mario Botta,  nel giardino, al pian terreno e nel sotterraneo per Immersioni ci sono  opere su cui l’azione dell’acqua nel tempo ha portato considerevoli, affascinanti modifiche  come Acquaticus Liber o Dalle Stanze di Ophelia (in alto a destra). Al piano superiore nel giardino d’inverno, dalla luce quasi accecante, per Riflessi e rispecchiamenti  c’è la serie In rame del 1989, lavorata appunto sul metallo e Il quaderno delle acque (1978-1979) con disegni inediti che giocano sul contrasto fra il grigio antracite del graffite e il bianco caldo del foglio di pioppo (in alto a sinistra). Da vedere anche due video, con la regia di Massimiliano Galliani,figlio di Omar.In uno l’artista racconta il Po e i luoghi dove è nato, l’altro è una proiezione su una superficie d’acqua di 500 sue opere a ritmo velocissimo. 

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