 Non ha la notorietà del film di Nanni Moretti,
anche se  è  nato 10 anni prima, ma ha valso a Pieve
S.Stefano, comune di 3500 abitanti nella Valtiberina,il titolo di paese dei diari.  Si tratta di un piccolo  museo dove sono conservati quasi 7 mila
scritti autobiografici, collegato a un premio-evento, quest’anno dal 18 al 20 settembre.
Non ha la notorietà del film di Nanni Moretti,
anche se  è  nato 10 anni prima, ma ha valso a Pieve
S.Stefano, comune di 3500 abitanti nella Valtiberina,il titolo di paese dei diari.  Si tratta di un piccolo  museo dove sono conservati quasi 7 mila
scritti autobiografici, collegato a un premio-evento, quest’anno dal 18 al 20 settembre. 
Tutto nasce da un’idea di Saverio Tutino, giornalista e scrittore,
scomparso nel 2011, che decide di raccogliere diari e racconti in prima
persona  degli italiani. Non  ci sono indicazioni di argomento, ma si
preferiscono gli scritti autentici e non quelli creati ad hoc. Con le
correzioni, gli errori ortografici, le espressioni dialettali. Ed è così che in
versione originale  sono archiviati nel
Palazzo Pretorio, subito dopo la grande sala  con l’imponente terracotta di Girolamo della
Robbia (una Natività  del più famoso Andrea è nella vicina basilica). Pochi sono
quelli  esposti. Alcuni sono  in cassetti che, aperti, si animano e prendono
voce. Altri sono il soggetto di un video o si trasformano in  installazioni interattive  dove le parole escono da una vecchia lettera
22 e si posano su fogli con l’accompagnamento di una voce narrante. Un diario è
scritto su un lenzuolo. L’autrice è Clelia Marchi, una contadina che dopo la
morte del marito  pensò di confidare i
suoi pensieri a quel pezzo di tessuto. Ogni anno arrivano a Pieve S.Stefano migliaia di
diari, che vengono letti, riletti, selezionati fino  a diventare cento, da cui sono scelti gli
otto finalisti. Molti degli scritti quest’anno 
riguardavano i 70 anni della Liberazione e i 100 dell’inizio della  prima guerra mondiale,  come quello del vincitore  Nicolò Giraldi, giornalista classe 1984: il racconto del  viaggio a piedi da Londra a Trieste, lungo le strade del
conflitto, con i ricordi del bisnonno suo omonimo. 

 
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