sabato 26 settembre 2015

I CULTORI DELLA RECHERCHE




La ricerca di nuovi materiali e di lavorazioni sempre più complesse   decreta la qualità di un capo o di un accessorio e conferma la forza del made in Italy. Molti gli esempi in questi giorni. A cominciare dalla millefoglie in pizzo di Ermanno Scervino (foto in basso), che inventa un                   

vero e proprio tessuto sovrapponendo strati di pizzo. Per le signore seduttive-chic ripropone il soprabito dal taglio  maschile, che diventa femminilissimo per il pizzo multistrato, per la pashmina doppiata con pizzo, per l’organza o il canvas laserato. Shantung stretch cangiante, taffetà metallico, pelle laminata sono gli atout da Antonio Marras. In passerella modelle con trecce raccolte in crocchie. Portano gonne dorate accostate a giacchine in tela materasso o a tute dai larghi pantaloni con scintillanti ricami a sorpresa. Intrecci, stringhe, frange, ricami metallici che evocano un’armatura, per la guerriera metropolitana di Elisabetta Franchi, determinata ma vera donna. Membro della LAV , lega antivivisezione, e animalista convinta, la stilista usa solo ecopelle per giacche, abiti e accessori. Gonne plissettate e trasparenti spolverate d’oro, giacchini di marabù ipercolorato ma anche lunghi abiti con sovrapposizioni di volant in cotonine diverse: è il curioso mix  di ribellione da rockstar e di romanticismo da educanda della donna di Daizy Shely,  emergente stilista israeliana che ha sfilato nel Teatro Armani. Profondo conoscitore di materiali Cividini riesce a stravolgerli abilmente, con il risultato di una collezione ben calibrata, dove la stratificazione è una delle tante sorprese. Guru del fatto a mano giovedì scorso ha mostrato nella boutique La Tenda la performance di una maestra magliaia. Luisa Spagnoli rivede i pezziforti degli anni settanta, dal formale all’hippy-chic, utilizzando nuovi tessuti come quelli stretch per i pantaloni o i denim delavé. Uno sguardo agli anni settanta anche per gli abiti bon chic bon genre  di Gigliola Curiel che li ambienta tra i mobili rigorosi, ma mai banali, di Silvia Galbiati. “Il lusso è nei dettagli e nella qualità” dice Claire-Anne Stroll, mente di Callens  alla sua terza stagione, ed ecco le impunture  sulle maniche della giacca sportiva o un tessuto strecht sulla schiena per renderla  più femminile e donante. Ricerca dei materiali e  cura nella lavorazione  anche negli accessori. Qualche esempio? Gli stivaletti di Jimmy Choo in canvas con foglie, non  stampate, ma in suède e pelle  applicate(in alto a sinistra). Il tacco  ingabbiato nel sandalo  gioiello di Giuseppe Zanotti Design (in alto a destra). O le borse di Valextra  mix di tradizione e  funzionalità contemporanea, come ribadisce la presentazione con gli archi degli antichi acquedotti romani e quelli squadrati del razionalismo primi ‘900. O i colori e i tessuti del folklore messicano che da Gherardini rivisitano  le borse con il logo.  Ricerca anche nei cappelli come dimostra Borsalino con i suoi ultraleggeri o con quelli in paglia lavorata a trecce sottilissime.      

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