giovedì 6 novembre 2014

RUMOROSO COME UNA PIUMA


E’ il caso di dirlo, dopo l’episodio Moncler-Report. Mai come in questo momento si parla di piume. A parte il discorso sui ricarichi eccessivi e sull’utilizzo di manodopera all’estero, la rivelazione delle oche spennate vive  sta facendo scalpore.  Le azioni di Moncler sono calate  precipitosamente, anche se poi  ricresciute  subito dopo, con lauti guadagni di chi si è affrettato a comprarle  in ribasso. Intanto nel mondo della moda le aziende, cosiddette etiche, si danno da fare per comunicare  che le piume dei loro piumini non sono il frutto di torture. Peccato che prima dell’episodio quando qualcuno  specificava di non utilizzare piume o pelo di animali maltrattati (v.coniglio d’angora) veniva visto come un integralista patetico  e la sua dichiarazione una trovata pubblicitaria. La stilista e imprenditrice Elisabetta Franchi, per esempio, venuta a conoscenza l’anno scorso del trattamento a cui sono sottoposte le oche a collezione avviata, è riuscita a intervenire su tre piumini inserendo, al posto delle piume, materiale sperimentale sintetico.  E ora i capi sono nei negozi con un cartellino dove viene segnalata l’iniziativa “cruelty free”. Ci voleva il reportage-denuncia perché una scelta etica facesse notizia.

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