martedì 25 settembre 2012

LIETOFINE

 Basharatyan V.

A  chiudere la settimana della moda milanese due stilisti stranieri e quattro emergenti. Una ventata di internazionalità  e attenzione al futuro che non può che fare del bene.
Il russo Sergei Grinko, ormai un habitué delle passerelle di Milano, si è ispirato a “Solaris” romanzo cult di fantascienza, tradotto sul grande schermo ben due volte. Per i digiuni in materia, riferimenti riconoscibili solo la scelta della musica e il colore azzurro dei “misteriosi oceani pensanti”.  Spesso unito al bianco per capi  con  tagli geometrici, di grande leggerezza, con pieghe e inserti, molto di tendenza in questa stagione.  Unica alternativa il verde smeraldo anche per la tuta, altro pezzo ricorrente del momento.
Laurea in Economia a Mosca, origini armene-iraniane, ma di stanza a Londra, dove ha studiato al Saint Martins College of Art, Veronica Basharatyan immagina una surreale principessa siberiana,   che si muove tra i ghiacciai. Curiosamente o casualmente le modelle sono pettinate come la sfortunata Julija Timoschenko. Fil rouge della collezione  proprio un filo, non rosso e di seta,   intrecciato a formare una “pelliccia estiva” per gilet, abiti, gonne, inserti vari. I colori vanno dal bianco assoluto al crema al beige, fino al blu mirtillo della tuta in seta con drappeggio.
 Moi Multiple
Per Nude, New Upcoming Designers, sostenuti dalla Camera della Moda, hanno sfilato quattro emergenti. Collezioni con idee e spunti, ma anche  di vestibilità probabile. Caratteristica spesso tenuta in secondo piano rispetto alla vena creativa. 
Mauro Gasperi guarda alla campagna e ai suoi colori, ma non perde di vista una certa razionalità e pulizia di linee. Tra i pezzi più interessanti, la giacca-camicia a righe verticali, quasi regimental. Unico neo l’insistenza del fazzoletto in testa a ribadire il country look.
Alberto Zambelli per Archivio Privato punta sulla fluidità. Movimenta con inserti ramati e arancioni veli e drappeggi sui toni del beige.  D’effetto il lungo nero con una sola spallina dietro metallizzata rame. Un po’ inutili certi accentuati nude look.
Molti temi, forse anche troppi nella collezione Moi Multiple disegnata da Anna Francesca Ceccon. Ma probabilmente giustificati dall’obiettivo di rivolgersi a più donne, come dice il marchio. Pezzoforte la serie in bianco e nero con grafismi déco.
Ottima ricerca di materiali e tagli  sartoriali da Francesca Liberatore, ma un eccessivo intellettualismo  nel voler a tutti i costi dare un messaggio. Stampe con le foto surrealiste di Claude Cahun e un occhio alle divise vietnamite. Da segnalare la tuta verde militare con fascia-cintura bordeaux.
  

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