giovedì 13 settembre 2012

COCOON IN SALSA AUSTRIACA


Dall'alto, la piscina interna e il bar
A vederla così  dall’esterno  la sua architettura “arrotondata” sembra un po’ forzata, involuta. Ma quando si entra nell’Hotel Larimar a Stegersbach, nel Burgenland, si capisce che quella forma ha un suo perché.  Riproduce quella di un uovo, l’elemento simbolo della vita, dell’accoglienza, del “coccolamento”, che ben si adatta a un albergo, dove le terme sono una delle ragioni di esistere. Costruito cinque anni fa,  domina una valle, è circondato da un  campo da golf di 50 buche (2 da 18, 1 da 9 e 1 da 5 per i principianti) e sfrutta le sorgenti di acque termali della zona. L’albergo si sviluppa intorno alle tre piscine, con acque  a 36 gradi l’interna, a  34° e  24° le esterne, di cui una con nuoto controcorrente. Costituiscono la parte centrale della struttura, mentre nelle due ali speculari ci sono le zone comuni al piano terreno, le camere al primo e al secondo piano. Inutile dire che  anche nell’arredo  materiali, design e colori  seguono principi  ecologici,  spesso legati all’Oriente. In particolare i colori sono quelli dei quattro elementi: il rosso del fuoco, le tonalità di beige per la terra,  l’azzurro pallido per l’aria, l’azzurro più intenso per l’acqua. Trattandosi di un hotel termale l’azzurro è il colore dominante,  come ribadisce il grande pannello e il bar, effetto acquario, subito dietro. L’azzurro è anche il colore del Larimar,   pietra vulcanica caraibica dalle straordinarie proprietà terapeutiche che dà il nome all’hotel. Le 111 camere sono nelle  quattro tinte e il cliente, compilando un questionario on line, può avere la camera del colore che più gli si adatta. L’operazione “coccolamento” non si ferma all’architettura e all’arredamento, ma procede con la spa dotata di sauna, bagno turco, bagno al vapore e tutta una serie di trattamenti. Questi vanno dai  massaggi tradizionali al peeling al cacao, dallo shiatsu e l’ayurveda indiano all’huna hawaiana fino allo shaolin. Sicuramente il più interessante, lo shaolin è giocato sulla pressione delle mani ed eseguito da due surreali monaci cinesi, che la mattina impartiscono lezioni di Thai-chi. Ottimo il ristorante, che usa ingredienti del territorio per una cucina  internazionale,con deviazioni sapienti sull’orientale. 
Last but not least l’albergo è aperto ai cani, ovviamente con padroni, anzi per loro esistono ben 11 camere al pian terreno, con giardino privato, dotate di cuccia e ciotole. Per l’ accesso alle parti comuni c’è un sistema di “doccia per zampe”,  c’è un’area verde per le corse in libertà e addirittura un laghetto, non di acqua termale, per nuotate corroboranti(www.larimarhotel.at).

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