Sono più di 530 pagine, compresi i ringraziamenti, eppure se si comincia a leggere un pezzo qualsiasi in un capitolo a caso dei cinque, diventa difficile interrompere la lettura. Questo è l’effetto di Viaggio nei costumi sessuali. 86 paesi tra diritti e divieti, trasgressioni e curiosità, di Pietro Tarallo, Erga Edizioni. Se poi, dato che è si autodefinisce "libro polisensoriale", si scarica un’ App per aprire i QR code con una gallery di oltre 1300 immagini e numerosi video, ci si può passare intere giornate.
Molto della piacevolezza di questa speciale guida dipende dalla sua costruzione, che propone una varietà di contenuti, con diverse formule suddivisi appunto per 86 Paesi. Con il filo conduttore dei costumi sessuali esaminati sotto svariati punti di vista. Dal divertimento alla curiosità, dal racconto di fantasia al ricordo. Dalla storia alla legislazione, dalle descrizioni di riti e tradizioni aberranti alle conquiste e alle lotte sociali. Dai pregiudizi alla liberalizzazione. Molta attenzione è data alla figura della donna nel mondo. Subito seguita dalla situazione degli omosessuali. Tutto è documentato con precisione e attenzione, nulla è lasciato all’approssimazione. I dati dei traguardi e degli eventi importanti sono catalogati fino alla stampa e alla successiva uscita del libro nel giugno 2024. Non ci sono considerazioni personali o critiche dell’autore, ma un’esposizione piana e chiara dei fatti. Il tutto senza la ricerca di effetti facili. Anche se nei racconti in prima persona, di episodi a cui Tarallo può avere assistito o in cui può essere stato coinvolto, c’è un’esposizione così vitale che sembra di trovarcisi in mezzo. Il tutto filtrato da un’ironia intelligente, ma mai giudicante. Nella lettura si approfondiscono aspetti di cui si aveva vaghe conoscenze. Per contro si scopre che fatti o teorie di cui si era sicuri invece non corrispondono a realtà. Si parla di sesso ma anche di amore. Toccanti in proposito i racconti, quelli sicuramente autobiografici, su due animali, un cane e un gatto. Mai, comunque, nessuna volontà di parlare dall’alto o di voler insegnare qualcosa. Anche se il libro può aiutare a capire molte cose e anche a consolidare o ad abbandonare delle posizioni. E un post scriptum finale dell’autore sembra lasciarlo intendere.
Le parole di Luisa Espanet hanno colpito nel segno e riflettono esattamente lo spirito del mio libro. Sottolineando gli aspetti più importanti che ho voluto evidenziare in questa mia ultima opera.
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