domenica 16 giugno 2024

L' UOMO CHE VERRA'

Possono sembrare capi eccessivi, buoni solo per la passerella. In realtà osservando bene la collezione di Simon Cracker, se ne scopre una preziosa vestibilità allargata (foto in alto). Prova ne sono i modelli, scelti anche tra gli amici di Filippo Biraghi e Simone Botte gli stilisti, con corporature diverse, alle volte oltre il limite della normalità. Ma lo è anche l’idea di regalare agli invitati un capo a loro scelta da indossare alla sfilata. Quello che in passerella può apparire eccessivo, accordato con altri capi e diversamente accessoriato rientra in pieno nello stile dell’invitato. Dominanti gli inserimenti, la camicia classica con applicato sul davanti un piccolo pull, il pull a rombi sulla giacca, la maglia o un grande ricamo per caratterizzare un capo sobrio. Molte le gonne o le gonne pantaloni, più per uomo che per donna, tra cui alcune fatte di larghe frange.  Discutibile l’abito peplo




In netto contrasto Eleventy, ma non per questo, meno interessante (seconda foto dall'alto). Nuovi i colori: malva, "grape" nel senso del grappolo d’uva, azzurro in vari toni e grafite. Qualche riga che ricorda le onde del mare per le T-shirt più estive. Svariati i gilet-piumini da sovrapporre a camicie e giacche per le sere più fresche. Morbide e fluide le silhouette, come di tendenza. Per la sostenibilità il pantalone in denim "One glass of water", che riduce il consumo di acqua nel lavaggio. Sempre curati gli accessori, dal trolley in pelle alla borsa porta computer, dalle sneakers con chiusura a strappo ai mocassini in suede nelle tonalità degli abiti. Come sempre Santoni sceglie i colori delle Marche, la sua terra, dal verde e il bordeaux della campagna all’azzurro del mare. Pochi pezzi ben studiati con lavorazione accurata e a mano, come testimoniano i due banchi con l’artigiano installati nella Galleria Meravigli. Il mocassino, la versione  sandalo della scarpa con doppia fibbia, la sneaker in pelle leggerissima i pezziforti. Nessuna presentazione particolare da Valextra, ma solo i pezzi della collezione con spazio intorno per coglierne la lavorazione, i dettagli curati, la perfezione in ogni angolo. Nuovo e perfetto, anche per lei, lo zaino in nylon riciclato. Eleganti le borse in pelle millepunti con solo la minuscola V a firmarle. Superbe le valigie ispirate ai modelli d’archivio e i piccoli accessori come il portaocchiali con tracolla. Nel chiostro di Palazzo Durini sfilano i modelli di Corneliani, anzi uno stesso modello contemporaneamente con abiti diversi, in realtà uno solo è reale, gli altri sono i suoi avatar. L’artigianalità e la tradizione incontrano l’intelligenza artificiale e il risultato è ottimo. Come frutto di lavoro manuale e tecnicismo digitale sono i tessuti dei peacoat, delle giacche, dei completi tutti leggerissimi, alcuni presi dal mondo della vela, dei pescatori, dei marinai e rielaborati con sapienza (foto in basso). Anche i dettagli guardano al vestire marinaro, mentre le stampe s’ispirano ai fiori e al foliage. Inedita la T-shirt in pelle . La passerella di Canali è un pontile sul lago, ricostruito a sorpresa nel cortile di Palazzo Bovara. I modelli vestono  maglie con lavorazioni speciali, blouson, field jacket in tessuti pregiati nei colori della natura: lino testurizzato, nappa, seta ma anche suede. A tracolla hanno piccole e morbide borse, ai piedi slip on o sandali (terza foto dall'alto).


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