mercoledì 12 aprile 2023

A SPASSO CON MONET

Non casuale, in Inside Monet a Milano, l’accostamento di una virtual reality experience con la pittura del grande impressionista. Il  pittore francese, infatti, ha operato una vera e propria rivoluzione,  dipingendo per primo en plen air, grazie anche all’utilizzo di speciali colori. Come altrettanto innovativa è la realtà virtuale di Way Experience, start up specializzata nella produzione di esperienze immersive, che fa entrare nell’atmosfera del mondo artistico parigino  di metà Ottocento.  Luogo di partenza del viaggio il Museo Impossibile dell’Arco della Pace, il più parigino dei monumenti milanesi e nello stesso tempo uno dei più emblematici, accanto al parco.  Ci si infila occhiali e cuffia e si procede. Ad accompagnare il visitatore-spettatore guide specializzate pronte a fornire informazioni tecniche e culturali, ma anche a rispondere a curiosità. In realtà il vero accompagnatore è Monet, con la sua voce interpretata dall’attore Luciano Bertoli, in una narrazione drammaturgica scritta in collaborazione con Libero Stelluti.  




Come tutti i racconti di viaggio anche questo è suddiviso in tappe, ognuna legata a un dipinto famoso. Si parte dal suo atélier a Giverny in Normandia (foto in alto). Pavimento in legno, seminascosto da tappeti, grandi finestre affacciate sullo splendido giardino che Monet curava personalmente. “Devo ai fiori se sono diventato pittore” dirà a un certo punto.  Appese alle pareti le opere, da cui partono le tappe del viaggio. Nella prima ci si immerge nei paesaggi marini al levar del sole. Nella seconda si è in un immenso prato di papaveri, forse il suo dipinto più noto. Nella terza tappa si passeggia con la moglie Camille e il suo bambino sulle colline di Argenteuil (foto in basso). Il vento muove l’erba e le foglie, così come l’abito di lei. E sembra di sentirlo. Qui la voce rievoca l’amore per questa donna speciale, morta prematuramente. Grazie anche all’interpretazione è un momento davvero toccante. Gli effetti del colore e dei cambiamenti della luce, clou dell’impressionismo, sono protagonisti nella tappa dei covoni. Lo stagno delle ninfee del 1899 è l’ultima tappa: c’è l’acqua, il ponticello, appunto le ninfee. Quasi un omaggio alla pittura dell’antico Giappone. “La mia arte è figlia dell’arte giapponese del passato… Ho riprodotto ciò che sentivo con il cuore, non ciò che vedevo con gli occhi”.   I tour si svolgeranno durante l’week end a partire dal 15 aprile, con una capienza di 37 persone. Per orari e informazioni www.insidemonet.it


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