martedì 11 giugno 2019

L'ISOLA CHE C'E'


Rendere il pianeta migliore, a Minorca sembra non sia un problema riuscirci. E non solo a parole. Il mare è inquinato,  le balene muoiono ripiene di sacchetti. Incominciamo a pulire le spiagge dalla plastica. Non basta che ogni persona si comporti bene e utilizzi i cestini, che peraltro non mancano. Ci vuole qualcosa di più energico. Evidente che non può occuparsene esclusivamente la municipalità. E allora ecco il volontariato ben organizzato, e non solo nella bella stagione. Ci si iscrive, fornendo i propri dati e  ci si ritrova nel giorno programmato in un        luogo stabilito. Si viene dotati di sacchi e guanti e si incomincia a raccogliere, ognuno nel pezzo di spiaggia assegnatogli. Dalle 8,30 del mattino alle 13. Solo con uno stop per un piccolo break di sostentamento. 
                 E così le spiagge sono pulite. Non solo le città e i paesi più importanti come Mahon, Ciutadella  o Es Castel sono di una pulizia straordinaria, perfino dopo i più movimentati mercati. Ma anche le arterie, principali e secondarie, e i piccoli centri sono di un lindore esemplare.  Le piste ciclabili non finiscono improvvisamente nel nulla, come spesso accade, ma attraversano l’isola da nord a sud, da est a ovest. Ogni zona residenziale o quartiere ha un suo giardino attrezzato, ma non della solita unica altalena o dello scivolo fatiscente, ma di un campo di calcetto e basket, con studiato pavimento anti sdrucciolo e recinzione. E last but not least un'area con tavoli e panche che chiunque può utilizzare per feste di bambini. Il rispetto della pulizia è assicurato da grandi cesti, che vengono prontamente svuotati il giorno dopo. Questo potrebbe sembrare un dettaglio per un'isola davvero bella e accogliente, favorita dalla natura. Ma non lo è assolutamente. Fa parte di una concezione, di un certo modo di pensare di chi la governa e di chi la abita. Per cui la gente è gentile, le finestre e le porte delle case sono sempre aperte, nelle strade strette  dare la precedenza è la normalità . I cancelli, quasi tutti in legno, sono delle sculture più che una barriera dietro cui chiudersi. E sulle spiagge, mai troppo affollate, perché a numero chiuso oltre una certa ora, si vede la famigliola di nudisti accanto alla signora con il burka, la coppia punk vicino  a mamma e bambini con secchiello e paletta. A Mahon, a fianco della Esglèsia de Santa Maria, famosa per i suoi quasi  quotidiani  concerti  d’organo (uno dei più maestosi d’Europa), c’è un palazzo con una strana e coloratissima rete a cui sono appese pentole, bambole, teddy bear, sedie, giochi vari. E' un'installazione-segnale per ricordare le tante vittime del mare, soprattutto i bambini


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