Ultimo
giorno di moda maschile milanese, aperto dalla sfilata di Fendi e chiuso da
quella di Giorgio Armani. Si riconferma il tema della sartorialità che
sulla passerella di Pal Zileri potrebbe sembrare ovvio e scontato. Ma non lo è. Il direttore creativo Rocco
Iannone, infatti, riesce a mantenere i valori della tradizione con una
rilettura intellettuale certo, ma innovativa e intrigante. Senza estremismi.
Per quelli che titola Capricci, con un chiaro riferimento alla musica, parte da un libro di Roberto Calasso
che racconta il Tiepolo come emerge dal suo
diario zeppo di appunti e schizzi su luoghi e opere ispiratrici. Ed ecco
che reinterpretati questi schizzi arrivano sulle sete delle camicie, sulle cravatte, sulle pochette e da
lì Rocco estrapola i colori per gli abiti dalla silhouette anni ’80. Interessante
il lino trattato per aver l’aspetto della iuta, in perfetto accordo con la seta stampata. Ai piedi drive-shoes,
trasformate in funzionali ciabatte. Ragionata anche
la scelta della location, una ex discoteca dove secoli primi c’erano le terme. Edithmarcel,
brand italiano creato nel 2015 da Gianluca Ferracin e Andrea Masato che sfila
anche con la donna, adotta tagli, aderenze, materiali dell’abbigliamento tecnico e li mixa
con elementi squisitamente couture come le plissettature, tessuti come
l’organza e il crêpe
e colori come il rosa shocking (a destra). Difficile distinguere i modelli dalle modelle sulla
passerella del portoghese Miguel Viera, per quanto curiosamente nessuno sia
troppo effemminato e nessuna troppo mascolina. E’ dovuto al sapiente giocare con
i tagli sartoriali, le stampe a sorpresa, i dettagli, le sovrapposizioni. E non
dare mai niente per scontato. Così lo spolverino per lei è rigoroso e bordeaux ma donante, quello di lui è dorato, ma non
eccessivo (a sinistra). Suoni effetto temporale aprono e chiudono la sfilata di Spyder, marchio
di luxury sportswear fondato da David Jacobs, coach del Canadian. Infatti lo
sport è il punto forte e di partenza della collezione. Dai pantaloni da tuta alle
felpe, dai bomber alle sneakers, ai leggerissimi imper tutto è all’insegna del
tecnico confortevole. Flash innovativi di colore soprattutto nei capi da donna.
David Catalàn, fondatore del marchio omonimo con sede a Porto e a Madrid, guarda agli anni 90 di Kurt Cobain e allo streetwear ed elabora un suo stile
particolare. Camicie, giacche, spolverini sono profilati come i pigiami. I
trench sono senza maniche. Studiati gli accessori, come le borse da legare al polso.
Colori preferiti verde, blu e rosso, anche insieme negli scozzesi.
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