venerdì 24 maggio 2019

STASERA SI CENA A SOGGETTO


Immaginate un grande teatro con il palcoscenico e quattro musicisti con i loro strumenti e solo le tre ultime file di poltrone. Il resto dello spazio è invaso da tavoli, dove si mangia e si beve.  Un attore spunta da dietro le quinte, gli altri sono già fra il pubblico. Chi è seduto a un tavolo, chi passeggia, chi balla, chi parla con i vicini di posto. Qualcuno sale sul palco e canta, o si esibisce in un monologo, o dialoga con il pubblico vero o con gli altri attori.  Siamo al 
                            Teatro Menotti di Milano e lo spettacolo, ideato e diretto da Emilio Russo, s’intitola Trattoria Menotti – Metti un teatro a cena, in scena fino al 16 giugno. Una specie di café chantant alla milanese, molto simile ai trani di Gaber, dove tirar mattino bevendo, parlando e cantando. C’è il giornalista, con la sua conversazione pseudo intellettuale (Paolo Bessegato), c’è l’anziano avventore brontolone e pronto alla battuta (Marco Balbi) seduto al tavolo con Norma, la prostituta di una certà età con le sue pillole di saggezza popolare (Gianna Coletti), c’è Poupette, alias Claudia Donadoni,  che s’intrattiene con il pubblico o racconta le sue storie di mala e c’è Manon(Helena Hellwig) la cantante dal repertorio milanese, in abito lungo, corteggiata senza speranze dal presentatore Sinatra, dalle giacche folcloristiche, reso perfettamente da uno scatenato Enrico Ballardini. In stile i quattro di Musica da Ripostiglio, molto di più che degli interpreti. Il pubblico, mentre gusta i piatti tipici milanesi(risotto al salto, polpette e dintorni) preparati da Artecucina, è continuamente coinvolto nello spettacolo. Non solo applaude e ride, ma partecipa battendo il tempo, cantando, anche ballando, invitato dagli attori.   
Ora immaginate lo stesso spazio invaso da automobili. Questo potrebbe diventare il Teatro Menotti, se non si riescono a trovare i fondi per acquistarlo. Certo i box saranno un notevole plus per gli appartamenti del palazzo ristrutturato, che si rivaluteranno ulteriormente. Ma  di sicuro non si avrà mai il valore aggiunto di un fitto programma fra prosa, varietà, recital, café chantant, che si rinnova e cambia continuamente . E per quasi nove mesi tutti i giorni allieta centinaia di persone. E’ importante fare qualcosa, non tanto per il teatro in generale, quanto per Milano. www.teatromenotti.org 

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