Ph.Giovanna Dal Magro |
Non è certo un discorso nuovo, ma
è vero. La Design Week o Fuori Salone fa conoscere più angoli nascosti di
Milano, della migliore e più approfondita guida. Anche perché gli incredibili
cortili, ma soprattutto i palazzi straordinari sono normalmente chiusi al
pubblico. Come il neorinascimentale Palazzo Turati in Via Meravigli, fatto
costruire con la facciata in bugnato a forma di diamante, a imitazione del
Palazzo dei Diamanti di Ferrara, dai fratelli Turati, commercianti di Como e nessuna
parentela con il più famoso Filippo. L’ha scelto per la sua esposizione il Dutch
Design. Non a caso nel cortile una distesa
di 15mila tulipani rossi accoglie i
mobili da giardino di Borek. Al piano
terreno piccole e incuriosenti mostre come quella dei medaglioni di Carina
Wagenaar, che raccontano la storia di una regina e di un re olandesi con
oggetti metallici, legati al loro personaggio e inseriti in una cornice dorata.
O i tessuti per poltrone ispirati alla natura di Melissa Peen. Ma sono i saloni
affrescati del piano nobile, ai quali si accede da un imponente scalone, che hanno il potere di incantare. L’alta
tecnologia e il design, con una strizzata d’occhio alle tradizioni, s’
inseriscono in accordo-contrasto nel contesto barocco. L’arte e la funzionalità
si incontrano nel lampadario con svolazzanti uccellini di Bibi Smit (in basso). Sono tratti
da quadri di Van Gogh le carte da parati di Beddinghouse (in alto). Reinventati sulle
tappezzerie del 17° secolo i tappeti e i tessuti d’arredo di Moooi, con i
ritratti di Rembrandt. Futuribile, invece, la poltroncina di metallo e bolle di
vetro di Thed Konings. Grande magia anche nel The Litta Variations Opus con i designer da tutto il mondo. Coinvolti,
oltre il palazzo più importante dell’architettura barocca milanese, il cortile
dell’Orologio, il Teatro Litta e il suo foyer. Ad accogliere il pubblico l’Echo Pavilion installazione-scatola che riflette l’intero cortile d’onore, della
coppia cilena Pezo Von Ellrichshausen (al centro). Di grande appeal il Teatro del Giorno ,
versione scenografica e miniaturizzata di un vero teatro, progettato dagli
studenti dell’Ecole Camondo, famoso istituto di architettura e design di Parigi. Qui il
colore dominante è il blu di Yves Klein.
Interessanti nel foyer i progetti di undici giovani studenti di design presentati
dalla Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia, finalizzati a migliorare
la vita delle persone. Di grande effetto l’installazione A.X.A.P. di Matteo
Ragni per XL Extralight. Con 147 farfalle
che si sollevano dal pavimento con un battito d’ali, metafora di leggerezza.
E poi ancora i mobili in rattan fatti a
mano, tra cui il cavallo a dondolo, del
designer australiano Alvin T, le porcellane del brand tedesco Kober, le
iperleggere sedie del brasiliano Jader Almeida per Sollos.
brava Giovanna
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