sabato 16 giugno 2018

UOMINI E NO





Ad aprire la mini fashion week (tre giorni e mezzo) maschile di Milano la sfilata degli otto finalisti per il premio ai giovani diplomati nelle scuole di moda italiane. Le idee non mancano,  anzi forse sono troppe. Proposte per uomo e  donna da stemperare, ma interessanti, che raccontano un percorso e un impegno. Quattro i premi, il più ambito CNMI Fashion Trust Onlus a Mauro Muzio che, per la donna, rivisita gli anni Quaranta, occhiali a farfalla compresi (a sinistra). Si chiama M1992 il brand per uomo e donna dell’eclettico Dorian Stefano Tarantini,dj, designer, influencer. Dove M sta per Malibu e il legame con  
 il mare e 1992 per il revival delle linee di quegli anni. La giacca ha spalle larghe ma è riveduta nei tessuti, dai materiali plastici all’organza, al gessato ty-die, al denim con una formula brevettata. Ricami e stampe di pesci, navi, onde (in basso) . Si chiama KNT, acronimo di Kiton New Texture la collezione firmata da Mariano e Walter De Matteis, figli dell’ad di Kiton Antonio, terza generazione dell’azienda napoletana. I ventiseienni gemelli, reinterpretano i filati della tradizione in nuovi tessuti  per capi confortevoli, raffinati nei dettagli, come l’abbottonatura nascosta o i pantaloni con pinces e coulisse in vita. E’ in vigogna rosso Pompei il blazer della collezione Kiton nei negozi a 30mila euro. Sicuri acquirenti, secondo Antonio De Matteis, americani, inglesi, tedeschi, francesi e italiani... di Monte Carlo, non russi e cinesi che vogliono un lusso più esibito.E’ una sfida alla sopravvivenza la sfilata di Marni  in  un enorme garage interrato, con palloni come sedili e il rumore amplificato di una pallina da ping pong come colonna sonora. La collezione prende spunto dalle Olimpiadi, ma la passerella dà un’immagine del dopo gara, con ragazzi dai fisici di ogni tipo, belli, brutti, grassocci, magrissimi, capelli lunghi, ricci. Per loro pantaloni larghissimi, canottiere a righe, giubbotti con stampe tropicali e ai piedi sneakers o più spesso  ciabatte da doccia (al centro).  Neil Barrett parte dallo sportswear, l’uniforme maschile del 21° secolo. E su un pavimento giallo trasparente fa sfilare boxer, biker, giacche, trench, spolverini e su tutto, anche sul principe di Galles, mette la stampa di un anemone. Il portoghese Miguel Vieira per i suoi pezzi sartoriali gioca sui tessuti classici rivedendoli con colori Pop, dove il rosso è protagonista, e illustrazioni vintage. Per le donne abiti di pizzo. Grande ricerca di materiali, as usual da Giuseppe Zanotti, che sperimenta la tela strappata, la felpa argentea, il canvas. Tra i pezziforti lo stivaletto in patchwork di denim e il coccodrillo d’argento sul retro e le sneakers da personalizzare con il nome (a sinistra, al centro). Un viaggio a Marrakech contagia Jimmy Choo e i colori neutri e coloniali si mischiano all’oro.

Nessun commento:

Posta un commento