domenica 17 giugno 2018

PASSERELLE MILANESI






Certo la visione di Milano dal 39° piano, in una giornata tersa, distraeva un po' dai capi. Ma presentare la  collezione sul terrazzo del Palazzo della Regione, al di là della spettacolarità, ha una ragione per  Eleventy. Come ha spiegato il direttore creativo Marco Baldassari (nella foto in basso tra i modelli) il brand rappresenta  lo stile milanese da esportare nel mondo, che non significa solo vestire ma anche stile di vita. E il luogo è coerente. La giacca sartoriale si abbina al jeans stracciato o al chino. I tessuti classici si contaminano con quelli dello sport. L’abito è indossato con la felpa. La cravatta si porta sulla camicia in denim. Sabbia, grigio con flash di blu e rosso, i colori. Anche Santoni sceglie una location molto milanese, ma diversa: Giacomo Rosticceria.  Espone le scarpe nella 

bacheca di vetro sul 
banco e offre panini con gelato e mortadella. Dalla milanesità al percorso del Mandala di Etro, dove i temi sono sostenibilità, biodiversità e amore per la natura, che Kean Etro ha sempre sostenuto. Si cammina su scarti di moquette usati nelle sfilate, tra bambù e palme recuperati a Km zero. Si incontrano  l’erborista, l’agricoltore, il biologo, il giardiniere. Si guarda i documentari di Thomas 

Torelli. Nella collezione i tessuti sono sostenibili, come quelli ottenuti dai gambi di ortica per i pantaloni o dalla rafia per parka e bomber. Car Shoe propone un mocassino con il logo, ma lo chiama con ironia unbranded. Debutto alla fashion week per Big Uncle, brand creato nel 2014 da Sabino Iebba e Riccardo Moroni, che utilizza cotoni e lino con nylon e materiali tecnologici. Le giacche-camicie allacciate fino al collo, hanno ai 

polsi cinturini con velcro. Tabacco, grigio e pastello i colori, su cui spiccano termo-nastrature esterne e interne in tonalità accese (foto a destra, in alto). Una collezione donna con qualche uscita maschile quella di Vìen, disegnata da Vincenzo Palazzo. Nelle righe e nei colori, forte l’influenza degli abiti dei Masai. Si ispira al Tibet Wolf Totem che apre la passerella con inquietanti ululati e uomini con maschere di lupo in una specie di gabbia. Lo stilista, Colin Jiang, cinese di Hong Kong, applica su T-shirt, giubbotti, capi in plastica e pelle, ricami e dipinti dei tatoo e delle maschere della tradizione in cui predomina appunto il lupo (foto a sinistra in alto). Palm Angels sfila al tramonto nell’ex scalo ferroviario di Via Lorenzini, di fronte alla Torre Prada, tra le tensostrutture per i concerti. Location ideale  per una collezione da millennials frutto di un’attenta esplorazione dei movimenti culturali americani e di una ricerca sui materiali tecnici, davvero  svariatissimi (foto a destra in basso).


Nessun commento:

Posta un commento