Colpisce di più
in foto Sacrilege (a destra). L’installazione,
perfetto esempio di arte ludica di Jeremy Deller, è già stata esposta e quindi
fotografata a Parigi, Sydney, Hong Kong. Forse è troppo forte l’aspettativa per
questo gonfiabile che riproduce in scala 1:1 il sito archeologico di
Stonehenge, monumento iconico della cultura britannica,
nonché patrimonio
dell’Unesco. Da oggi fino al 15 aprile la propone la Fondazione Trussardi nel Parco delle Sculture di CityLife, nuovo quartiere residenziale milanese, dove si condensano le
firme delle archistar. A ridurre gli
entusiasmi sicuramente il fatto che all’inaugurazione, forse anche per le
condizioni del tempo, l’opera non è stata utilizzata
e goduta come nelle intenzioni dell’artista e come del resto appare nelle
foto di repertorio. Non è un caso che il curatore Massimiliano Gioni invitasse
i presenti a togliersi le scarpe, come indicato nei cartelli, e saltarci sopra.
Funziona comunque da ottima introduzione per il Miart che per questa edizione ha scelto come tema-slogan Il presente ha molte storie. La fiera d’arte
moderna e contemporanea, aperta da
domani al 15 aprile a Fieramilanocity, è infatti a poche centinaia di metri. Qui la
sensazione è diversa. Si è continuamente incuriositi e stimolati. Con la perenne
impressione di lasciarsi sfuggire qualcosa. Come spesso accade, a meno di
essere un collezionista con obiettivi ben precisi, si è attratti da tutto quello
che è più insolito e spesso di nuovi espositori. Quest’anno ce ne sono ben 61
sulle 184 gallerie presenti. In crescita gli stranieri, da 19 paesi, che costituiscono
il 41% del totale. Sette le sezioni. Da
Established, divisa in Contemporary e Master,
tra cui spicca la galleria Poggiali con il Meteorite
di Eliseo Mattiacci a Decades con
i maestri del Novecento. Da Generations con otto copie di gallerie che mettono a
confronto due autori. Così Gagosian, da New York e da altre otto sedi nel
mondo, con le visioni urbane di Sterling Ruby (Usa, classe 1972) e
Mazzoleni con pezziforti di Alberto Burri.Per Emergent, dedicata alle nuove generazioni, la Galleriapiù di
Bologna racconta il corpo attraverso i tatuaggi-scritte dei rumeni di Apparatus
22 e i video porno amatoriali presi da
internet e lavorati con un sofisticato editing da Ann Hirsch. Per On Demand, da Meyer Riegger di Berlino
colpiscono le installazioni e la performance di Eva Kotatkova (presente con The Dream Machine in Asleep anche
all’Hangar Bicocca) con una ragazza con abiti dalle maniche strane o a più maniche ispirati alla
piovra(foto in basso). Infine la sezione Object presenta
14 gallerie con gioielli, pezzi e complementi d’arredo, border line con l’arte.
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