Apertura alla grande della fashion week milanese, ieri sera, con Moncler nello storico velodromo della ex Fiera di Milano. 1500 gli invitati, così tanti da rendere impossibile entrare nelle sette tende argentate corrispondenti ad altrettante collezioni, di piumini of course, che ogni mese da oggi verranno proposte da vari stilisti per Moncler Genius. E vendute nei primi sei giorni on line, poi nei negozi. Dalle cappe di Pierpaolo Piccioli (foto in basso)alle tute fra astronauta e samurai di Craig Green. Dal look vittoriano di Simone Rocha all’inno al rosso di Palm Angels, al nero tecnologico di Hiroshi Fujiwara, alle geometrie in colori forti di Kei Ninomiya. Fino al ritorno alle origini di 1952 o di Grenoble che puntano sullo sport. Completa Moncler & Poldo Dog Couture, con quattrozampe in cappottino, impegnati in percorsi di agility. Al grido di“Abbasso la moda, viva lo stile, basta con l’ostentazione”
Chicca Lualdi sfila nell’appartamento-show room dello studio di design
Archiproducts. Un vero coraggio optare per una location così affascinante e
caratterizzata, e riuscire a imporsi, anzi ad esaltare l’eleganza dei modelli.
Da Albino Teodoro sono i dettagli che colpiscono, mix di sartorialità e
inventiva. Così l’abito con le tre balze che spuntano dal dietro della giacca,
così le maniche-guanto in tessuto check che escono a sorpresa da cappotti
damascati. La Cina del Celeste Impero incontra l’Italia della manifattura da
Shanghai Tang, marchio nato in Cina nel 1994 e ora italiano. “Il valore
dell’artigianato è il punto comune” dice l’art director Massimo Giornetti. E’
un omaggio al modernismo viennese (un secolo dopo la morte di Gustav Klimt, Egon Schiele, Otto Wagner, Koloman Moser)la collezione di Arthur Arbesser,
viennese di nascita, milanese d’adozione. Ed ecco l’oro di Klimt, il tratto di
Schiele nelle stampe, il razionalismo delle architetture di Wagner, ma
soprattutto le righe e i riferimenti al design e alla pittura di Moser(foto al centro). Tutti i
materiali classici sono rivisti in quest’ottica, con un effetto più che
contemporaneo. Jacquard, broccato e spunti di maglieria nella collezione Double
J. creata da J.J.Martin, la giornalista di moda americana da 16 anni in Italia,
proposta in un pop up store al primo
piano di Biffi Banner. I capi del guardaroba basico interpretati in chiave inconsueta e con nuovi cromatismi da Maryling che ha sfilato nel
sontuoso salone del Circolo del Giardino (foto in alto). Il velluto è protagonista da Brunello
Cucinelli che s’ispira al folk e agli anni 70. Eccolo quindi in versione corduroy per i pantaloni dal taglio
maschile o la giacca con marsina, con lamé
o velluto di seta per i blazer.
Tra i pezzi forti la giacca, che richiede 30 ore di lavorazione, mix di fili
di cashmere, mohair,cashmere effetto pelliccia, ciniglia e paillettes e il giubbotto in pelliccia con micro paillettes
e interno di seta.
Nessun commento:
Posta un commento